Rocchi, su rischio idrogeologico
SANTA MARINELLA – Si fa più serrato il dibattito tra le varie forze politiche cittadine in merito al rischio idrogeologico che corre il territorio comunale a seguito delle forti piogge che stanno investendo la Penisola e ad una indagine fatta dall’emittente televisiva LA7 che mette Santa Marinella all’ottavo posto tra le città più a rischio di alluvioni. Nei giorni scorsi il sindaco Bacheca aveva ammesso che il problema era evidente ma che l’amministrazione comunale si era preparata all’evenienza stanziando dei fondi per effettuare la pulizia dei fossi. Per avere un aiuto concreto dalla Regione Lazio, il sindaco, aveva inviato una nota al Governatore Nicola Zingaretti per chiedere un confronto e fondi. “Fa bene il sindaco a chiedere un tavolo con Zingaretti – dicono Montaldo e Rocchi della lista civica Un’Altra Città è Possibile – peccato però che a questo tavolo non potrà andare a testa alta perché sulla materia non è credibile. Bacheca infatti governa da sei anni ed ancora questo Comune non è si dotato di un Piano di Emergenza. Il nostro sindaco ha finto di occuparsi del problema solo ed esclusivamente quando l’opposizione glielo ha ricordato con articoli e interrogazioni. L’ultima risale al 21 ottobre dello scorso anno. Dopo un mese, il consigliere Calvo, rispondeva dicendo che in quella data la giunta aveva provveduto ad approvare una apposita delibera di indirizzo atta ad avviare procedure per l’individuazione di un professionista. L’interrogazione, veniva discussa il 16 dicembre ma dopo otto mesi, di questo professionista non si era vista l’ombra. Lo scorso agosto, finalmente, ne è stato nominato uno, che ci risulta anche molto competente in materia, ma ovviamente i ritardi nella nomina sono tali che stiamo affrontando la stagione più piovosa e pericolosa dell’anno senza il Piano di Emergenza”. “Non è vero che la maggioranza stanzia circa 40 mila euro l’anno per la pulizia dei fossi – concludono i due esponenti civici – perché in certi anni non supera i 15 mila. Non sono credibili poi le proteste di Bacheca contro le costruzioni vicino ai fossi, perché lui ha approvato e caldeggiato il Piano integrato Benigni che prevede la costruzione di 19 palazzine a ridosso del quartiere Alibrandi le cui condotte idriche andrebbero a confluire nel fosso Ponton del Castrato ridotto nell’incuria più totale. Riguardo alle risorse economiche poi, bene fa anche a protestare e a chiederne di più, magari però potrebbe cominciare a gestire meglio le nostre”.
GIAMPIERO BALDI