A.c.e.a. riduce il servizio al pubblico ed è caos.
SANTA MARINELLA – Cittadini avvelenati con la società che ha in gestione il servizio idrico, per le enormi file che si creano nell’unico centro informazioni dell’Acea che serve oltre a Santa Marinella, anche Tolfa e Allumiere. Da alcuni mesi infatti, l’azienda romana, ha ridotto i giorni in cui è possibile contestare le bollette pazze e per chiedere chiarimenti amministrativi, passando da tre ad un giorno a settimana e creando, di fatto, un vero e proprio caos all’interno della struttura che ospita l’ufficio (situato presso la zona industriale di Tolfa). Per servire un territorio che conta oltre 30 mila abitanti, l’Acea, invece di aumentare i turni di apertura degli uffici per evitare e rendere meno faticosa l’attesa dei clienti, ha deciso di “tagliare” le aperure evidentemente per risparmiare sul costo del personale. Ora, chi deve chiedere spiegazioni sulle bollette o avanzare un piano di ammortamento di una bolletta, può farlo solo il lunedì dalle 8 alle 16. Gli abitanti di Tolfa, Allumiere o Santa Marinella quindi possono accedere agli uffici sono in quel giorno. Ovvio, che sin dal mattino, si creino lunghissime file anche perché, chi riesce ad arrivare allo sportello senza sforare l’orario di chiusura, molto spesso ha bisogno di molto tempo per il disbrigo delle pratiche. Una situazione insostenibile che ha costretto il sindaco Roberto Bacheca a far sentire la sua voce per placare l’ira dei cittadini. “Condivido pienamente le proteste dei nostri concittadini e quelli delle località limitrofe per un disservizio assurdo creato dall’Acea – dice il primo cittadino – proprio questa mattina ho inviato una lettera, chiedendo ai dirigenti dell’azienda romana di ripensare sulla chiusura degli uffici nei due giorni settimanali e quindi di provvedere a riportare tutto alla situazione precedente. E’ già pesante doversi recare nel punto informazioni per reclamare bollette che spesso sono inesatte, il fatto poi di dover attendere delle ore per essere ricevuti, lo reputo assurdo. Non Possiamo più tollerare questa situazione e quindi invito i dirigenti dell’Acea a farsi carico di rimettere le cose a posto oppure mi vedrà costretto ad azioni più convincenti”.