Lungaggini, solo nella gestione delle opere pubbliche.
SANTA MARINELLA – I responsabili della lista civica Un’Altra Città è Possibile, ritengono paradossali le dichiarazioni rilasciate dal sindaco Bacheca alla conferenza stampa di fine anno, dove ha parlato delle opere pubbliche e dei problemi che il Comune ha incontrato nel portarle a termine. “Le persone sono giustamente distratte da tanti problemi che hanno oggi, per cui Bacheca pensa di poter dire, senza essere smentito, che i disastri sulle opere pubbliche dipendono da altri – commenta la leader della lista Paola Rocchi – e cioè la sfortuna che fa fallire le ditte, la Regione che secondo Bacheca qualche colpa ce l’ha e le lungaggini burocratiche. Documenti alla mano, invece, abbiamo dimostrato in Consiglio comunale che la responsabilità delle cosiddette lungaggini burocratiche sta tutta nella gestione delle opere pubbliche da parte del Comune, a capo del quale ci sono il sindaco e la sua giunta. Basti considerare due cose sulla biblioteca. A risolvere alcuni intoppi prevedibili in qualsiasi cantiere, il Comune ha impiegato tempi che nessun privato a casa sua avrebbe tollerato. Un anno e mezzo per ottenere da Acea un allaccio di acqua e otto mesi per la revisione di un progetto relativo alla scala. Quelle che Bacheca chiama lungaggini noi le definiamo incapacità e disinteresse da parte di una giunta che forse non si sente a casa sua in biblioteca, altrimenti con Acea avrebbe alzato la voce”. La Rocchi poi chiama in causa il sindaco sulla vicenda della piscina comunale. “La questione della piscina apre un altro capitolo – prosegue la dirigente civica – i lavori si sono conclusi sotto il primo mandato Bacheca con il risultato che dopo solo tre anni un’opera, costata alla collettività un milione e duecentomila euro, abbia bisogno di lavori di messa a norma per un costo di altri 300 mila euro. Qui l’amministrazione prima ha permesso che la piscina aprisse nonostante gli importanti problemi, poi ha accettato decurtazioni al canone, quindi ha commissionato due perizie per verificarne lo stato ed infine il 31 gennaio chiuderà l’impianto. Davvero un gran capolavoro. Del resto di cattive esecuzioni questa giunta ne ha viste parecchie. Dal sottopasso di via Rucellai che si allaga, al ponte di via Lazio inaugurato e poi chiuso al traffico il giorno dopo”. “Ma ora la giunta è corsa ai ripari – conclude la Rocchi – per gestire l’ambiente e le grandi opere è stato assunto il terzo professionista con il cosiddetto articolo 110, una norma che permette ai Comuni assunzioni discrezionali. E’ un architetto dal curriculum importante, sebbene la sua esperienza si riferisca totalmente a tutt’altra zona, ossia Campagnano, San Cesareo e paesi limitrofi, che ci costa 13.500 euro all’anno oltre allo stipendio e viene solo due volte a settimana”.