L’amara storia della signora Alessandra lncoronato
SANTA MARINELLA – Dopo aver raccontato la sua storia davanti alla Commissione Senatoriale per i diritti dei disabili, dove evidenziava il grave disagio dei portatori di handicap e la mancanza di sensibilizzazione da parte del Governo verso i problemi di chi soffre di malattie invalidanti progressive, la signora Alessandra Incoronato ha voluto esternare il suo disappunto anche verso i servizi sociali del Comune di Santa Marinella, che non proteggono chi vive in un forte stato di disagio. “I servizi sociali – racconta la Incoronato – dicono di non aver soldi per le assistenze gravi, mentre io ho la certezza che almeno per il Comune di Santa Marinella la Regione Lazio i soldi li ha mandati, ma che sono bloccati al distretto di Civitavecchia.
Sono anni che devo combattere con i servizi sociali in modo concreto e materialmente con grande sofferenza. All’inizio, come malata terminale, avevo dodici ore di assistenza, poi con il tempo me le hanno ridotte ad otto, perché mi ero sposata e mio marito lavorava. Una mattina vengo contattata dal Servizi Sociali che mi avvertono che le due assistenti le dovevo assumere io, perché con la cooperativa costavano troppo, ma che mi sarebbe stato concesso un contributo per pagarle. Mostrai un poco di contrarietà, ma mi dissero di fidarmi, che pensavano a tutto loro, che nulla sarebbe cambiato e che se non firmavo mi avrebbero sospeso l’assistenza il giorno dopo. Le assistenti andavano regolarmente a prendere gli stipendi ed ionon sapevo nemmeno come erano assunte. Nel frattempo mio marito aveva perso il lavoro e dovevamo vivere con 260 euro al mese. Nel frattempo cercavamo di capire come regolarizzare la nostra posizione, io da datrice di lavoro e loro come lavoratrici. Così dopo cinque anni mi son vista costretta a denunciare i Servizi Sociali. Nel 2011, dopo una serie di traversie, la assistenti non ricevono più lo stipendio. L’Assessore, in buona fede e nuova dell’incarico, dice che verranno pagate e che non potevano lasciarmi senza assistenza. Così purtroppo non è stato, anzi, mi vengono tolte altre sei ore e non mi danno più i soldi per gli stipendi. Inoltre mi arriva un invito a pagare 5.800 euro di liquidazioni che, aggiunti a tutto il resto, portano la cifra a 12,700 euro. Dopo mesi di ricerche, l’avvocato assegnatomi dall’associazione di Dario Fo, Franca Rame e Jacopo Fo, sporge una denuncia contro i Servizi Sociali. Ora però mi ritrovo nel più completo abbandono, con le gambe e braccia tagliate, con mio marito che non può lavorare e con un mutuo da pagare di 500 euro al mese prelevandoli dai 788 euro che ricevo tra pensione e accompagno”. “Mi pongo una domanda – conclude la Incoronato – perché devo sottostare all’atteggiamento di queste assistenti sociali se l’assessore e il Sindaco sono dalla mia parte? Voglio giustizia perché io non ho soldi per vivere e perché quello che è successo a me non debba accadere ad altri”.