Il delegato all’Ambiente Luca Astori risponde a D’Amico in merito alla discarica di Rio Fiume
Come aveva espressamente chiesto il consigliere comunale di minoranza Paola Rocchi, non ha tardato molto ad arrivare la risposta della giunta Bacheca, al consigliere comunale di Tolfa D’Amico, che accusava il Comune di Santa Marinella di essere il principale autore delle conseguenze della discarica di Rio Fiume, avanzando inoltre la proposta di accollare alla Perla del Tirreno il costo della bonifica e un risarcimento all’amministrazione collinare. “A questo punto mi sembra che si stia parlando a vanvera – commenta il delegato all’ambiente di Santa Marinella Luca Astori riferendosi alle dichiarazioni di D’Amico – nel suo intervento infatti il consigliere tolfetano prima di dire cose senza senso, farebbe bene ad informarsi. A D’amico consiglio di andare a far visita ai suoi concittadini di Santa Severa Nord per sapere che anni fa, un dipendente del Comune di Tolfa, con un furgoncino andava a ritirare i rifiuti nella frazione di Tolfa e li conferiva nella discarica di Rio Fiume come si usava fare all’epoca. Il che significa che Tolfa e Santa Marinella sversavano insieme nel sito in questione. Dopo la chiusura della discarica, il Comune di Tolfa, nel 2001 approvò un progetto preliminare per opere urgenti e di messa in sicurezza della discarica in questione che, fino agli anni ’80, non aveva mai subito interventi organici di messa in sicurezza”. “Non mi risulta nessuna richiesta da parte degli amministratori collinari di una partecipazione del Comune di Santa Marinella – continua Astori – infatti sempre nel 2001, Tolfa richiese alla Regione Lazio, che poi lo concesse, un contributo di più di 200 mila euro, per poi affidare l’incarico ad un ingegnere solo nel luglio del 2003. Tolfa inoltre ha atteso due anni prima di espletare la gara di appalto mentre Rio Fiume, anno dopo anno, continuava a portare percolato sulla costa santamarinellese.La gara di appalto inoltre fu annullata per errori e vizi formali e tutto è rimasto “tombato” fino a quando il caso non è scoppiato sui giornali. Ricordo, che nel settembre 2011, una delegazione dei Rangers illustrò con una relazione e alcune foto digitali agli esponenti dell’amministrazione comunale tolfetana quale era la situazione. Azioni ? Nessuna”. La tutela della salute pubblica e del proprio ecosistema sono la priorità, quindi invece di fare proclami insensati, consideri i presupposti di cui sopra, perché il danno ambientale che in questi anni l’ecosistema ha subito sono imputabili alla sola inefficacia e l’inerzia dell’azione pubblica. A madre natura occorreranno duecento anni per porvi rimedio. Vedremo poi chi è veramente la parte lesa. Adesso non e’ il momento di puntare il dito contro qualcuno e scatenare battaglie sulle responsabilità, ma è ora di intervenire sul serio, considerato che la sua amministrazione ne era stata ben informata quattro anni fa, e della relazione ricevuta dal Nucleo di Tutela Ambientale, non ne aveva condiviso i contenuti con il comune di Santa Marinella”. “Per quanto riguarda gli interventi previsti – conclude Luca Astori – non credo che basterà un telo a ricoprire una bomba ecologica qual è la discarica di Rio Fiume, perché lì non si conferivano solo i rifiuti organici, ma anche tutto il resto, vernici, eternit, plastica, arredi, metalli e ogni sorta di rifiuto inquinante”. Bisogna fare un intervento di bonifica totale del sito ed eliminare quel letamaio che fa male al nostro mare, all’ecosistema, ai nostri ed ai vostri concittadini, prima possibile e senza perdere tempo”.