Le testimonianze storiche che i romani hanno lasciato a questa città
SANTA MARINELLA – Tra le testimonianze storiche che i romani hanno lasciato a questa città, ci sono gli antichi ponti testimoni dell’antico tracciato viario che dirigendosi verso Centumcellae congiungeva Pyrgi a Punicum e castrum Nuvum. La via Aureli,a trae il nome dal suo fondatore, Caio Aurelio Cotta, censore nel 241. Estendendosi lungo il territorio costiero dell’Etruria, ricalcava nel suo tratto iniziale l’antica strada che collegava Roma a Caere. La via ebbe all’inizio funzioni strettamente strategiche e militari, in seguito alla conquista dei territori etruschi, per il controllo del versante tirrenico settentrionale fino a vada volaterranea, alla foce del Cecina. Divenne poi un’importante arteria di collegamento tra Roma e le province della Gallia e della Spagna. La via Aurelia usciva dal circuito delle mura Aureliane attraverso due diramazioni, la prima partiva da Porta San Pancrazio sul Gianicolo, mentre la seconda usciva dalla porta Aurelia presso Ponte Elio.
Da qui fino a Civitavecchia probabilmente il tracciato della Vetus e della Nova riprendeva a coincidere. Un viaggiatore di duemila anni fa dopo essere partito da Roma e oltrepassato il Castrum di Pyrgi, situato dove ora è il castello di Santa Severa, per raggiungere l’odierna Civitavecchia, in epoca imperiale avrebbe dovuto percorrere un tratto stradale caratterizzato dalla presenza di numerosi corsi d’acqua e avvallamenti superabili, grazie alla costruzione di ponti le cui arcate sostenevano la carreggiata della via Aurelia. Nel tratto tra il porticciolo Odescalchi e Capolinaro, le ricerche evidenziano come le due Aurelie coincidano per un lungo tratto chilometrico come dimostrano i cippi miliari di epoca rinascimentale ancora visibili. Questi ponti, oggi come allora, sono capolavori d’ingegneria. Cosa resta allora dell’antica strada? Quattro bellissimi ponti, risalenti ad epoca repubblicana. Tra questi il Ponte di apollo situato al km 59 della via Aurelia, una stele iscritta di travertino ricorda il restauro. Il ponte di Largo Impero, all’interno di una abitazione privata al k 64, costituito da 15 conci di pietra calcarea, il Ponte di via roma, situato al porticciolo turistico, l’unico accessibile che conserva l’arco ribassato formato da 19 conci e il Ponte delle vignacce, intrappolato da edifici moderni e per questo difficilmente visibile, presenta una sola arcata in 16 conci di arenaria con superficie piana a vista.