Lo spettacolo del lavatoio
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – Caro Direttore: se Santa Marinella dovesse organizzare una sua “Expo”, non sarebbe certo un bel manifesto promozionale lo spettacolo indecente in cui versa, da epoche immemorabili, il lavatoio di Via della Scaletta, spettacolo che tanto più stride con il bel lavoro delle passatoie lastricate di Via Aurelia. Lo scolmatore, che pareggia il livello dell’acqua impedendole di traboccare, è, a regolare cadenza, occluso o da foglie o da lacerti di plastica, e spesso rimosso – non si sa da chi – dall’innesto del fondo vasca. Ed ecco, allora, che la strada si fa pantano con tutti gli inconvenienti per la tenuta dell’asfalto che si sfalda a placche e per i pedoni che rischiano bagni di fango. Insomma, un brutto vedere a cui questa cittadina sembra non voler rimediare.
Non mi soffermo, poi, sulla sporcizia che, per l’intorno, fa indegna cornice dacché già da altri – e rammento anche una commossa e dolente poesìa sul tema, scritta e pubblicata dal sig. Giovanni De Paulis – è stata sollevata la necessità di intervenire con maggior frequenza. Non taccio di essermi rivolto, in varie occasioni, al comando dei VV. UU nullo intervento, a tutt’oggi, registrando. E ci si metta, inoltre, che il proprietario dell’abitazione, posta all’angolo di confluenza Via Aurelia/Via Valdambrini, fa defluire, da alcuni scarichi allogati nel muro e sporgenti all’esterno, l’acqua con cui lava il pavimento del cortiletto proprio, provocando, nel viottolo che sale parallelo alla Via Aurelia, un “pistareccio” che obbliga il passante ad evoluzioni salterine. Sarebbe semplice ovviare all’inconveniente del lavatoio se solo l’ufficio comunale competente pensasse di porre, in capo allo scolmatore, una gabbia reticolare con cui evitare l’ingorgo provocato, come si diceva, dalle foglie e sarebbe, soprattutto, opportuno e doveroso che il proprietario della citata abitazione provvedesse ad allacciarsi alle condotte comunali. Tutto ciò non appartiene alla gestione dei “massimi sistemi” ma solo a quella manutenzione delle piccole cose che, trascurata tuttavia, degenera nell’oscenografico spettacolo che è dato osservare.
Grato per l’attenzione
Prof. Luciano Pranzetti