Extracomunitari a Santa Marinella.
SANTA MARINELLA: Arriveranno anche a Santa Marinella una parte (anche se pur minima), di migranti che in questi giorni stanno sbarcando in Italia? A chiederselo sono gli esponenti dell’amministrazione comunale e parte della cittadinanza che reputano dannoso ospitare gli immigrati proprio in piena estate. A proporre il progetto di portare 200 extracomunitari a Santa Marinella è stata la Croce Rossa Italiana Provinciale che, oltre a gestire gli stranieri a Roma, è intenzionata ad allargare il raggio d’azione. Un progetto che l’amministrazione comunale non intende appoggiare visto che il sindaco Roberto Bacheca ha detto espressamente di non voler appoggiare la proposta della Cri “in quanto noi, sotto questo aspetto abbiamo già dato – commenta il primo cittadino – ospitiamo infatti 28 migranti con il progetto Sprar e non abbiamo strutture per ulteriori ospiti”.
Secondo indiscrezioni sembra che i 200 profughi dovrebbero trovare collocazione all’albergo Miramare in pieno centro cittadino. La Croce Rossa infatti, facendo parte di un Ati come partner, si è impegnata nel reperire strutture ricettive nella Provincia. “Questa mattina chiamerò immediatamente la Croce Rossa provinciale per avere chiarimenti – conclude il sindaco Bacheca – ma non abbiamo assolutamente intenzione di aumentare il numero degli immigrati nella nostra città”. A parlare invece di solidarietà è il circolo cittadino di Sinistra Ecologia Libertà che fa un appello al Sindaco, alla Giunta e al Consiglio Comunale affinché dichiarino la disponibilità del Comune ad accogliere chi fugge dalla sofferenza e dalla disperazione. “Abbiamo l’opportunità di contribuire ad alleviare le sofferenze di chi vive nella disperazione e abbiamo il dovere di essere solidali, non solo nei confronti dei migranti ma anche di quei Comuni, soprattutto quelli più poveri, che già ospitano quote di migrazione difficili da sostenere socialmente – dicono i responsabili del Circolo di Sel – abbiamo la possibilità di accogliere sul nostro territorio un numero maggiore di richiedenti asilo. Abbiamo il dovere morale e politico di fare la nostra parte. Parliamo di dovere politico misurando la distanza che ci separa dalle posizioni della maggioranza e consapevoli della impopolarità di questa posizione. Una classe dirigente, riteniamo, ha il dovere politico di dare un indirizzo etico alla collettività e non quello di assecondare le pulsioni peggiori del proprio elettorato. Anche in alcuni ambienti della sinistra sta maturando la diffidenza e la paura nei confronti di ciò che dovrebbe essere per noi tutti un valore condiviso, l’accoglienza. Eppure questa consapevolezza non deve impedire, a noi sul fronte dell’opposizione né alla maggioranza, di cogliere l’occasione per dimostrare che se la politica ha un senso è proprio quello di spingere alla riflessione su ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. La politica, quella seria, non dovrebbe assecondare o peggio coltivare umori diffusi sperando che questi possano poi tradursi in consensi e quindi in vittorie elettorali. Bisogna rendersi conto che, quella a cui stiamo assistendo, è una vera tragedia sociale. Carneficina di innocenti, uomini, donne e bambini, che hanno la sola colpa di voler salvare la propria vita, fuggendo da guerre, violenze e morte sicura”. “Se l’Amministrazione vorrà il nostro contributo – concludono da Sel – siamo disponibili a fornirlo immediatamente. Invochiamo invece un segnale di civiltà per affrontare un’emergenza umanitaria che vede noi, nella nostra indifferenza, colpevoli del mancato aiuto nei confronti di chi soffre e di quei Comuni poveri di risorse, ma più generosi e accoglienti del nostro, che davanti a questa tragica sfida non si sono tirati indietro”.