Amnesty International interviene sulla questione dei migranti a Santa Marinella
SANTA MARINELLA – Non ha mancato a far sentire la sua voce anche Amnesty International che, attraverso un quotidiano nazionale, chiama tutti all’unità sull’ospitalità ai rifugiati e per un motivo importante. “C’è chi li chiama profughi, migranti o anche clandestini – dice l’organizzazione mondiale che difende queste persone – è solo un buon sistema per mettere tutti nello stesso mucchio, aumentare i numeri ed alimentare le paure. Gli eritrei che fuggono dal loro paese-gulag e molti di loro in queste ultime settimane hanno popolato le scogliere di Ventimiglia e le stazioni ferroviarie di Roma e Milano in cerca di un modo per uscire dall’Italia, sono richiedenti asilo che necessitano di protezione internazionale.
Fino allo scoppio del conflitto in Siria, costituivano la popolazione rifugiata più numerosa al mondo in rapporto a quella del paese di origine. Cosa è l’Eritrea in fatto di diritti umani, lo ha spiegato la scorsa settimana la Commissione d’inchiesta delle Nazioni Unite in un voluminoso rapporto di 484 pagine. Le conclusioni sono agghiaccianti. Il governo eritreo è responsabile di massicce e gravi violazioni dei diritti umani nei confronti di una popolazione controllata, ridotta al silenzio, isolata, I prigionieri politici sono diverse migliaia, lasciati a languire in carceri isolate, in celle sottoterra o in container in mezzo al deserto. Centinaia di famiglie non sanno dove siano detenuti i loro congiunti, né se siano ancora vivi. Alcuni parenti che hanno osato chiedere notizie sono stati a loro volta arrestati. E’ nostro dovere ospitarli e proteggerli”.