Ancora polemiche sullo stabilimento balneare “Perla del Tirreno”

Stabilimento "La Perla del Tirreno"
Stabilimento “La Perla del Tirreno”

SANTA MARINELLA – Non accenna a placarsi la polemica sullo stabilimento balneare comunale Perla del Tirreno, dato in appalto ad un gruppo di privati e dallo scorso anno motivo di contenzioso tra l’amministrazione comunale e gli stessi gestori. In base a quanto esposto in consiglio comunale dai membri della minoranza, il Comune corre il rischio di veder svanire gli oltre 140 mila euro che i possessori dell’arenile dovevano all’ente locale, in quanto non sono stati rispettati i termini di consegna dei lavori che avevano interessato la struttura.

 

Lo scorso anno infatti dopo una lunga serie di solleciti fatti dai titolari della Agf, la società che ha in gestione l’arenile comunale, che lamentavano problemi strutturali ad alcuni locali della spiaggia, il Comune ha deciso di aprire il cantiere per procedere alle opere di risistemazione. Secondo i titolari, il termine di consegna dei lavori doveva essere il 30 maggio mentre, sempre secondo loro, le strutture gli sarebbero state consegnate il 15 giugno. Un lasso di tempo che avrebbe penalizzato gli operatori turistici in quanto molti clienti che solitamente arrivano prima dell’estate per affittare le cabine, non avendo la certezza della conclusione dei lavori, avevano rinunciato a prenotare i box spogliatoio. Questo aveva indotto i gestori a versare solo ventimila euro invece dei 180 mila previsti. La vicenda è stata quindi oggetto di una interrogazione del gruppo di opposizione che chiedeva il perché non si era registrato il versamento dell’intero canone di affitto da parte dei gestori. Dopo una serie di rapporti epistolari tra Comune e titolari della concessione, nel mese di giugno, l’amministrazione comunale ha dato mandato ad un avvocato di difendere la causa per il recupero del mancato versamento del canone, puntando a riprendersi la cifra non versata dai gestori. Gestori che hanno invece fatto un ricorso al Tar, in quanto si ritengono parte lesa nella vicenda, perché per colpa del ritardo con cui sono stati consegnati i lavori, molte delle cabine oggetto della ristrutturazione, non essendo agibili nel periodo in cui c’era stata la maggior richiesta da parte dei villeggianti, non era stato possibile assegnarle. Una querelle che sarà dibattuta davanti al Tribunale Amministrativo del Lazio che stabilirà chi, tra Comune e gestori, ha ragione.

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