Ci vuole più cura del verde pubblico, il Professor Pranzetti.
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO: Cara Redazione: nel mio solito e mattiniero giro, limitato all’acquisto del giornale e del pane quotidiano, ho occasione di avvistare i pregi di questa cittadina e di gioirne ma, contestualmente, di avvertirne anche i lati oscuri e deprimenti che, pur non riferendosi alle grandi ed omeriche questioni dei massimi sistemi, sono nondimeno la spia di un malessere, o meglio, di uno stato di cose caratterizzato dall’indifferenza e dal disinteresse. Non mi nascondo che, per dirla con Virgilio, “majora premunt”, cioè molti e maggiori sono i problemi che gli amministratori debbono esaminare e risolvere. Ritengo, tuttavìa, mio dovere segnalare quelle piccole anomalìe che non costano un alcunché ad essere corrette, cose che espongo con la disposizione d’animo di chi vuol collaborare, senza animosità ed acrimonia, a rendere e mantenere il volto di questa, che fu “la città dei fiori” e tuttora, a fatica, “la perla del Tirreno”, bello, radioso ed ameno.