Psicologia delle masse e psicopatologia

Qualche giorno fa a Santa Marinella è deceduto un uomo, travolto dal treno in stazione. Le indagini per capire se si sia trattato di incidente,omicidio o suicidio sono ancora in corso, e merita il massimo rispetto la famiglia della vittima.L’evento ha causato un gravissimo ritardo dei treni che riportavano a casa la sera i pendolari: il traffico ferroviario è stato bloccato dal pomeriggio fino a sera, ed i passeggeri rimasti sui treni sono stati assistiti, almeno nel comune di S. Marinella, dalle locali Associazioni di Volontariato e dalle Ferrovie dello Stato.Sebbene sia deceduta una persona, la maggior parte dei commenti letti sui social in riferimento all’evento erano, quasi esclusivamente, incentrati sulle lamentele per i ritardi, e su eventuali richieste di rimborsi o denunce a FFSS.Sia come persona, che come professionista, sono rimasto molto colpito da quanto poco le persone si siano soffermate a riflettere su una morte evitabile, e quanto l’attenzione sia andata al ritardo, comunque risolto in due o tre ore circa. Lungi dal criticare chi ha anteposto il proprio ritardo alla vita umana (faccio il pendolare da circa 20 anni), rimango però ancora una volta colpito da quanto la massa possa essere condizionabile, e quanto le persone in grandi gruppi si comportino in modo estremamente diverso rispetto a quando sono soli. Sono certo che tutti i pendolari intenti a criticare i ritardi sui social, se si fossero trovati da soli a dover gestire una situazione in cui un uomo muore sotto un treno, avrebbero di certo anteposto il soccorso dell’uomo investito, rispetto al ritardo. Questa differenza di comportamento può sembrare, se analizzata a mente fredda, particolarmente aberrante, ma in realtà è semplicemente un esempio tipico di quanto il comportamento delle masse possa facilmente trasformarsi in patologico ( inteso come non funzionale alla sopravvivenza), nel momento in cui le masse si lasciano condizionare dalle variabili ambientali.

Senza voler fare dunque l’ennesimo trattato di psicologia, ritengo che l’unico  comportamento individuale da adottare, per tutelarsi dal comportamento patologico delle masse possa essere sempre quello che porta l’individuo nella massa a chiedersi :” Cosa avrei fatto in questa occasione se fossi stato da solo a gestirla? E se fossi stato coinvolto io in prima persona, cosa avrei voluto che la gente facesse per me?”.

 

Dott. Alfonso Di Giuseppe

Psicologo

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