Una mostra d’arte da visitare quella che si sta svolgendo, al n. 333 di Via Aurelia – nelle vicinanze della Banca Unicredit – e che il pubblico, in attenta osservazione, dimostra di apprezzare sostando a lungo davanti alle opere degli autori. Sono sette artisti, di cui cinque facenti parte dell’Ass.ne Culturale “Il giardino fiorito” di Civitavecchia e due rappresentanti locali. Inaugurata il 25 novembre scorso, la collettiva si protrarrà sino all’8 dicembre prossimo. Il visitatore, che entra nell’accogliente spazio, non ha che da scegliere: le riproduzioni della “Roma sparita”, della Venezia di Canaletto, strumenti musicali in penombra, una donna leonardiana, tutte incastonate in cornici uniche e originali, di Giovanni De Paulis; le belle, leggiadre, serene geometrìe quasi ovattate e traslucide, e i volti tirati a china, di Boteni (Benito Pinti); i cieli, i prati e le marine di Giancarlo Pucillli, crepuscoli stesi, in immota presenza, con i freschi, delicati e splendidi colori della primavera; le “nature vive” e silenziose, fisse in una calma penombra alabastrina, dune sabbiose a fronte di un mare estivo, e il rigoglioso fogliame attorto a un invisibile tronco, di Paolo Serafini; le fantasìe verdi di una natura florida, impreziosita dall’occhieggiar di margherite quasi stelle, dalla ridente fanciulla che reca calle bianchissime, e da un tenero asinello immerso in una soffice coltre di fiori rossi, di Enio La Rosa; i virtuosistici giochi cromatici fatti di vividi bagliori, schegge che mimano i guizzi della pietre dure e degli smalti, in un trionfo di forme irreali che planano velate e lattescenti nelle figure umane còlte in un abbandono di quasi assopimento, di Giambattista Armillei; le delicate, aeree , sinuose terrecotte – forme umane, soggetti sacri, taluni in cornici, altri “en plein air” – quasi novella opera di creazione sorta dall’estro e dalle mani esperte di Rossella Pierangeli. Ecco: un sodalizio d’artisti, di collaudata maestrìa, che ha prodotto opere di alto valore , esposte in una mostra d’arte da visitare, una mostra d’arte che, ci auguriamo, possa essere ancora replicata.
Prof. Luciano Pranzetti