Riceviamo e pubblichiamo. Una giornata storica quella del 29 novembre 2015 per Ladispoli e i suoi cittadini che, insieme ad associazioni e comitati di quartiere, hanno dimostrato che “L’UNIONE FA LA FORZA”; infatti associazioni e comitati, pur criticando la mancanza di un regolamento comunale per i referendum, richiesta su cui l’Amministrazione fa tuttora “orecchie da mercante” e osservando la assoluta limitatezza del numero dei cittadini aventi diritto al voto (solo i residenti di alcune strade del quartiere) hanno ristabilito un principio di democraticità, invitando a votare NO alla consultazione su Piazza Grande, senza subire le pressioni dell’Amministrazione comunale. Tra sabato 28 e domenica 29 tanti gli esponenti delle associazioni e dei comitati che si sono alternati in una staffetta senza soluzione di continuità, parlando con i cittadini ed informando sui motivi del NO all’ennesimo progetto di cementificazione. Un NO che non significa essere contro a prescindere, bensì un NO che significa ridare la parola ai cittadini sulla riqualificazione di un quartiere strategico per tutta la città, come quello del Campo Sportivo. La consultazione si è svolta in chiesa e non in una struttura pubblica ed il parroco stesso con una missiva circolata qualche giorno prima della consultazione presso le case dei votanti, aveva invitato ha votare a favore del progetto, schierando anche la Chiesa in un confronto squisitamente politico. Si sono create quindi tutte le condizioni perchè fosse ostacolata un’ampia partecipazione dei cittadini, creando smarrimento tra chi era stato ingiustamente escluso dal voto, tra chi pur potendo votare e magari appartenendo ad altro culto, si è trovato ad essere “invitato” a votare SI dal rappresentante di una religione non praticata; infine una consultazione su un progetto già approvato in Consiglio Comunale. Ma tra discriminazioni, pressioni religiose e domande farlocche su “vuoi una strada o un sottopasso?” malgrado ciò, tante persone si sono recate a votare e la maggioranza dei votanti si è schierata per il NO. Il Sindaco che fa a questo punto? Ha già dichiarato che l’Amministrazione non cambierà la sua posizione. Ha perso un’occasione per ascoltare i cittadini.
Noi diciamo SI ad un progetto alternativo, senza palazzine, con meno cemento, più verde, più servizi utili alla cittadinanza. Le associazioni ed i comitati, rinnovano oggi tutti uniti il loro impegno nel proseguire in questa battaglia di legalità e civiltà contro lo sfruttamento di suolo ed a vantaggio della tutela del paesaggio, sostenendo progetti per il bene comune contro ogni speculazione. Un’esigenza, una necessità ribadita anche dalla Conferenza sul Clima, in svolgimento a Parigi, ovvero “preservare il SUOLO”.
Le Associazioni: Animo onlus, L’Altraladispoli, La Metamorfosi, Natura per tutti onlus, La Persona obiettivo solidarietà, Comitato Rifiuti Zero Ladispoli, Salviamo il Paesaggio Litorale Roma Nord, il Colibrì, Pixi, GAR Ladispoli, Fare Verde Ladispoli, Upter Solidarietà, Terre Responsabili, Comitato Caere Vetus, Nova Gemina, Comitato San Nicola.