Il pullulare dei “mostri”
di Arnaldo Gioacchini *
Non passa giorno che il “sistema mediatico” che magari avrà tutti i difetti del mondo ma un pò informa, (ciò almeno fino che esisterà, la fin troppo spesso, vilipesa ed offesa democrazia), ci comunichi e ci faccia vedere di cose mostruose e come tali effettuate da veri e propri mostri; cose tremende che “esseri umani ? ” fanno contro altri Esseri Umani. Gentaglia (purtroppo il mio periodare per “costoro” scrive la maiuscola) che definire in altro modo sarebbe assolutamente impossibile. L’ennesimo ultimo, tremendo, episodio mostratoci dai video terribili girati dai NAS della meritoria Arma dei Carabinieri, ( ma altre volte li abbiamo veduti registrati dall’altrettanto meritoria Polizia e dalla altrettanto meritoria Guardia di Finanza), è recentissimo e ci mostra quali nefandezze (sperando che si limitino solo a quelle viste) sono state effettuate in una realtà (un centro di riabilitazione!!! neuropsichiatrico) posta in un comune dei colli albani, da parte da più di un mostro che hanno infierito su altre Persone, oltretutto portatrici di handicap e quindi ulteriormente succubi ed indifese nei confronti di … ( non so come definirli) che invece di utilizzare, nella maniera giusta e dovuta, il loro ruolo di educatori!!! hanno approfittato della loro posizione per vessare, umiliare, picchiare e rendere vittime delle loro bassezze dei veri e propri nostri ( di tutti noi ) moderni Eroi. Dicevo all’inizio che non passa giorno che non vediamo cose orripilanti, cambia la scena: scuole,case di riposo, centri vari ma la sostanza rimane, c’è un pullulare abnorme di mostri, che, magari, i vicini di casa, con un microfono sotto la bocca, ci dicono che sono: “ …. gentili, educati e rispettosi nei confronti di tutto e tutti …”, tipico elemento di camuffamento e di sdoppiamento di questi moderni mostri, non partoriti da fiabe e leggende, ma dal quotidiano “film” girato ogni giorno nel permeato più oscuro di una società sì sempre più globalizzata, ma anche sempre più problematicizzata ( in tutto il mondo, ovviamente con risvolti e sfaccettature differenti) nella sua ben dimostrata, sempre maggiore, difficoltà ad evidenziarsi nella maniera migliore. E ciò nonostante il quotidiano impegno di tante, molte Persone, di grande professionalità, meritorie ed orgogliose del loro ruolo sociale al servizio del prossimo. La Scienza Sociale, quella più “illuminata”, da decenni ha scritto e detto su quale piano inclinato a scendere stava scivolando, sempre più, una parte di questo nostro mondo; ciò andando, a suo tempo, ad analizzare quei “segnali” che, all’epoca, potevano essere interpretati ed analizzati a fondo solo dagli studiosi della materia; cose e fatti che oramai, magari con una evidente ottica non scientifica, sono sotto gli occhi di tutti e, si spera anche, vituperati da tutti. Le reazioni delle persone nei confronti di queste brutalità subumane (gli animali, come ben ci spiegano da anni gli etologi, hanno però ben altri elevati parametri) sono chiaramente estremamente ostili e vanno dal reiterato carcere ma “buttando via la chiave”; a “li mettano insieme ai detenuti comuni mentre, contestualmente,gli Operatori Carcerari guardano da un’altra parte”; oppure, ancora più draconianamente, l’applicazione della cosiddetta “legge del taglione” nel senso più stretto del termine: mutilandoli. Queste sono le considerazioni più dicibili, perché contro questi veri e propri mostri partoriti, a getto continuo, dalla nostra moderna ed evoluta? società , a “botta calda”, vengono dette cose ben peggiori in un florilegio di soluzioni tremende, che, solo a sentirle, fanno inorridire anche il più “incallito” ed allenato dei sociologi. A soli 25 anni, nel 1764, l’intelligentissimo ed equilibrato Cesare Beccaria (laureatosi in legge a Pavia all’età di 20 anni) scrisse il testo più noto dell’Illuminismo Italiano (non dell’oscurantismo) quel “Dei delitti e delle pene” che ebbe anche uno straordinario successo in tutta Europa. Confidiamo nella preparazione e nella capacità della nostra valida Magistratura che, purtroppo, di casi come quello scritto nell’incipit, ne deve affrontare sempre di più, valutando i delitti e comminando le pene e cercando di non tener conto, più di tanto, della indignazione popolare. Indignazione popolare che viene accompagnata sempre da elementi di drasticità estrema, i quali fanno pensare che a dei mostri reali vengono a contrapporsi, sempre più spesso, dei mostri virtuali in una società che di mostri e scherani ne ha già abbastanza e, forse?, non vorrebbe aggiungerne altri.
*sociologo – membro della direzione dell’Associazione Nazionale Sociologi – presidente della commissione relazioni internazionali