ACP, SEL; è possibile: a Santa Marinella il diritto allo sport resta un miraggio
L’erogazione dei servizi pubblici s’ispira ai principi di uguaglianza, imparzialità, partecipazione, tutela.Tutti i cittadini dovrebbero essere messi in condizione di usufruire di tali servizi in termini di qualità e di accessibilità.
Invece, la piscina è chiusa. Si sa che c’è un progetto di ristrutturazione per circa 900 mila euro e che il Comune ha deciso di chiedere un prestito sportivo. La procedura non sarà rapida ma l’Amministrazione non l’ha neppure avviata e ci vorranno comunque anni per tornare a nuotare nella piscina comunale, sempre che il prestito sia concesso.
Il campo sportivo è disastrato anche a causa di una corsa di motocross dello scorso agosto che ha comportato il riversamento di camionate di terra e l’uso di ruspe per portarle via. La ditta impegnata nei lavori di restauro ha chiesto varianti al progetto per un costo maggiorato di circa 30mila euro. Ma la giunta ancora non delibera. Quindi, niente calcio e niente atletica al campo.
Quanto al palazzetto, il progetto per la messa a norma è stato approvato. Basterebbe approvare il bilancio di previsione, stanziare i 500mila euro che servono, fare la gara ed espletarla per poi cominciare i lavori. Sarebbe urgente che la giunta avviasse la procedura, invece tutto fermo.
Nel frattempo, coloro che vogliono fare sport (o desiderano farlo praticare ai propri ragazzi) sono costretti a rivolgersi altrove, pagando ovviamente il servizio, gli spostamenti, il disagio. Sembra che la nostra Amministrazione punti ad ostacolare piuttosto che a promuovere le attività sportive. E non è una carenza da poco. Lo sport rappresenta infatti una manifestazione espressiva, uno stile di vita, un modello di comportamento.
È il primo, essenziale, elemento per il benessere e la salute – fatto non irrilevante in un territorio piuttosto compromesso come il nostro. È il necessario contrappeso, ricreativo e rigeneratore agli obblighi lavorativi; è una porta d’accesso per l’integrazione tra classi sociali, generazioni, comunità.
Nell’ambito della formazione giovanile, costituisce infine un laboratorio dalle molteplici valenze educative. Insegna a vincere rispettando le regole e ad accettare la sconfitta, a curare il fisico senza sottovalutare l’importanza dell’intelligenza e della motivazione, a fare gioco di squadra. È inoltre una possibile professione-atleta, tecnico, dirigente sportivo- e quindi un potenziale lavoro per i giovani.
Lo sport è, dunque, a pieno titolo, un servizio pubblico di grande utilità sociale. Tutto questo a Santa Marinella viene negato.
SEL, ACP ed E’ possibile hanno avviato una campagna di denuncia per lo stato in cui versano i nostri impianti sportivi. Siamo pronti ad ascoltare la vostra voce, anche attraverso un questionario sullo stato dei servizi pubblici a S. Marinella: Sabato 19 ci trovate in via Aurelia – ex arena Lucciola e presso la nostra sede in via Fratti (tra piazza Civitavecchia e piazza Trieste).
riceviamo e pubblichiamo.