Santa Marinella,amici di Beppe Grillo:” Polemiche per la mancata didattica scolastica di due alunne della Scuola Media.”
Un post su facebook sulla mancata didattica scolastica per alcune adolescenti delle Scuole Medie che non frequentano le ore di religione in classe ha scatenato innumerevoli polemiche. Un argomento attuale e controverso che in questi giorni è fonte di discussione dell’opinione pubblica santamarinellese. “Ieri due bambine iscritte in prima media – affermano nel post gli amici di Beppe Grillo Santa Marinella- e che non si avvalgono dell’insegnamento della religione cattolica sono state tolte dalla classe portate in un altra senza penne quaderno o altro e messe un’ora in un banchetto in fondo alla classe. Ringraziamo questa scuola, un’altra “buona Scuola” che prima di provvedere al futuro dei nostri figli ci sta regalando un presente bellissimo. Invece di attrezzarsi per far lavorare e studiar secondo i piani didattici approvati e regolamentati tutti gli studenti che non seguono l’insegnamento di religione oggi, inizio dell’anno scolastico, ha provveduto per ordine di non si sa chi a deportarli in un’aula apposita ed a lasciarli senza fare nulla.” “Questa vicenda -prosegue il post- accaduta in qualsiasi altra Scuola di qualsiasi altra Città o di qualsiasi altro Stato avrebbe fatto gridare alla discriminazione culturale e religiosa; ad un caso di apartheid o peggio alla vendetta di qualche cristiano ortodosso nascosto tra gli armadi della segreteria di piazzale della Gioventù, ma a Santa Marinella non è così. La vicenda odierna, della quale ci preoccuperemo di inviare approfondita e dettagliata segnalazione agli organismi preposti alla vigilanza scolastica, è sintomo della stessa sciatteria culturale e professionale che lascia andare in pezzi le scuole cittadine e lo ricordiamo ancora oggi, senza gli adeguati certificati di sicurezza, considerando gli alunni, in uno con i loro genitori, dei meri oggetti di magazzino, da spostare e accantonare come fossero scorte di pompelmi e come pompelmi qualsiasi da spremere nel momento del bisogno addentando il loro portafoglio.” “Naturalmente –continuano- l’inerzia delle autorità politiche ed amministrative cittadine fa da sfondo a questo malcostume. Dispiace che a pagare pegno sia sempre l’educazione dei ragazzi, spesso nostri figli- concludono- ai quali si chiede sempre di essere cittadini migliori ma non si dimostra come esserlo e quanto possa valere esserlo.”