Finita la campagna di scavi a Castrum Novum

il restauro in atto
il restauro in atto

Si è appena concluso un periodo di intensa attività di scavo a Castrum Novum, che ha coinvolto volontari, studenti, professori ed esperti archeologi, e che ha visto la partecipazione di tanti ragazzi provenienti dalle Università francesi di Lille e di Picardie e da un istituto di ricerca boemo. Fondamentale per la riuscita della compagna di scavo la partecipazione dei volontari del Gruppo Archeologico del Territorio Cerite (GATC) che operano sul sito durante tutto l’anno.Molto soddisfatto il Direttore del Museo Civico, l’archeologo Flavio Enei, coordinatore del progetto, nel sottolineare il proficuo lavoro svolto quotidianamente sul campo e le significative scoperte: “ Anche quest’anno la ricerca ha portato ad importanti ritrovamenti che stanno restituendo la storia e l’archeologia dell’antica colonia romana di Castrum Novum. Abbiamo rimesso in luce quasi 50 metri dell’imponente muto di fortificazione del castrum, i resti del teatro e di un settore dell’abitato. Anche in acqua sono proseguite le ricerche e lo studio del grande sistema di peschiere situate alla foce del fosso delle Guardiole”. Il 10 settembre scorso è stato inaugurato il primo settore del Parco Archeologico di Castrum Novum nell’area del balneum e dell’edificio quadrato lungo la via Aurelia. Oltre 500 persone sono state guidate dai soci del GATC la scoperta del sito, della città antica e delle sue peschiere. Per il Consigliere comunale Andrea Passerini, che ha promosso la convenzione con gli istituti stranieri, “l’attività ha prodotto non solo la riscoperta di importanti reperti, sia a terra che nella colonia marittima, ma anche un’importante visibilità per la città, a livello nazionale ed internazionale. Abbiamo consolidato con la convenzione dei rapporti di collaborazione su cui stiamo investendo da anni. D’accordo con il Sindaco Roberto Bacheca, proporrò degli emendamenti per accogliere un nuovo istituto boemo e per rendere più snella e funzionale la gestione amministrativa. Inoltre auspico, per il prossimo anno, di concerto con scuole cittadine, un coinvolgimento dei nostri ragazzi nelle attività di scavo.In ultimo, un doveroso ringraziamento al Dott. Flavio Enei, al Prof. Grégoire Poccardi, alla Prof.ssa Sara Nardi Combescure e ai volontari del Gruppo Archeologico del Territorio Cerite, per aver coordinato e reso possibile questa lodevole esperienza internazionale”.

 

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