27 novembre: c’è chi dice NO
Domenica in piazza a Roma il popolo del NO con una grande Manifestazione Nazionale alle 14 da Piazza della Repubblica fino a Piazza del Popolo con un concerto degli artisti per il NO.
IL CONCERTO
Al concerto parteciperanno Andrea Rivera, Pierpaolo Capovilla, i 99 Posse, The Bluesbeaters, Jovine, gli Assalti Frontali, MauMau, Daniele Sepe, Michele Riondino, Claver Gold, Iceone e Don Diegoh, Rugantino e Rasta Blanco de “Radici nel Cemento”, Kento, O’Rom, Oyoshe & The wazers, Nadar Solo, Chop Chop Band, E’Zezi, Pepp-Oh & The BabeBand, Inna Cantina con la presentazione di Lampa Dread.
LA MANIFESTAZIONE
In prima fila ci saranno il Comitato romano per il NO alla riforma costituzionale, i movimenti ambientali e contro le grandi opere (No tav, no grandi navi, trivelle zero, stop biocidio), gli studenti per il NO, i lavoratori, i movimenti di lotta per il diritto all’abitare.
“Per la prima volta in questa lunga campagna referendaria il Popolo del NO prende parola“ – afferma Lorenzo, 27 anni, di Roma – “Renzi fa finta che il NO sia un’accozzaglia di vecchi parrucconi e riciclati della politica. Siamo stati nei mercati, nelle scuole e nei centri impiego a fare campagna, dietro questo NO c’è tanto altro. Il 27 in piazza a Roma ci saranno tutte queste voci che non sono ancora emerse in questo dibattito referendario. Questo referendum non è del cambiamento del SI contro la conservazione del NO, ma degli interessi dei poteri forti contro quelli dei tanti: delle 5 milioni di persone in soglia povertà, dei senza casa, dei risparmiatori truffati, dei giovani che scappano dall’Italia”.
“Scendiamo in piazza il 27 e votiamo NO” – continua Marta, 30 anni, del comitato No grandi navi di Venezia – “per tutelare i nostri territori che da anni subiscono politiche scellerate di sfruttamento. Questa riforma del titolo V serve solo ad accentrare il potere nelle mani del governo e privare i territori di decisionalità. A cosa serve la clausola di supremazia statale? Solo a costruire Inceneritori, grandi opere, trivellazioni invise alla popolazione!”
“Noi giovani votiamo NO perché non ci interessa dare ai Governi più strumenti per decidere sulle nostre vite. – conclude Stefano, studente della Federico II, 24 anni di Avellino. – L’abbiamo capito a cosa servono le loro riforme: a farci essere ancora più sfruttati, lavorando a voucher, a consegnare la scuola e l’università pubblica nelle mani del mercato! Il nostro NO parla di un’altra idea di Paese possibile, di un’idea di democrazia reale contro la retorica della crisi e dell’emergenza che porteremo in piazza domenica”.
Riceviamo e pubblichiamo