Pranzetti, verde pubblico: “Tante aree devastate per incuria ed inciviltà”
Negli ultimi anni molti abitanti di Santa Marinella hanno espresso perplessità sulla gestione del verde pubblico ,trovando la città sporca e non all’altezza della sua vocazione turistica. In merito a tutto questo vogliamo dare voce ad un illustre santamarinellese che esprime la sua opinione sull’argomento. “Il verde pubblico? Non conosco tutte le aree in argomento ,ma posso parlare di quelle che osservo personalmente durante la mia passeggiata mattutina e, cioè, delle aiuole di Piazza Civitavecchia e di alcuni tratti erbosi che si estendono sulle scarpate che costeggiano la strada”. Ad esprimere con rammarico queste parole è un nostro concittadino sempre attento al decoro urbano, il Prof. Pranzetti “ Le prime, nonostante lo zelo degli addetti al verde pubblico, son ridotte ad aree devastate da quanti, sostando o passeggiando, non si vergognano di camminarci sopra e dico, ad esempio, di coloro che vi portano i cani di cui è noto l’istinto allo “scavo” e al “bisognino”, o delle scolaresche che, in attesa di imbarcarsi sul pullman, vi passano e “spassano” a frotte, non esclusi genitori e docenti, con il lascito di buste, di lattine e di cartacce”. “Uno scempio- aggiunge il Professore- la cui responsabilità è da scrivere totalmente all’inciviltà e al disinteresse del cittadino. Le scarpate: a chi transiti nel tratto di strada, sito tra il semaforo del sottopassaggio FFSS, antistante il cementificio e il supermercato VIVO, apparirà una striscia dove il diserbante, eliminato il confortevole manto verde, ha messo in mostra una sconcezza fatta di erba secca tra cui emerge una varietà di immondizia che grida vendetta all’estetica e al decoro”. “Vorremmo conoscere chi sia la somma intelligenza che crede di “igienizzare” di abbellire l’ambiente, irrorando di veleni queste aree, col solo risultato di creare spettacoli indecenti e orripilanti. C’è un delegato all’Ambiente- conclude- che sappia vigilare sulla tutela del verde pubblico o tutto è lasciato all’arbitrio degli addetti alla pulizia urbana ai quali chiedo: è necessario irrorare il veleno del diserbante? Un’altra domanda: perché mai tagliare l’erba nella scarpata che corre parallela alla Via della Scaletta, a ridosso dell’Aurelia, nel momento in cui la vegetazione riprende vigore dopo la sosta invernale?”