Giorno: 5 Aprile 2017

Castello Santa Severa, il Paese che Vorrei: “bene l’apertura ma il progetto Regionale preoccupa”

Il 25 aprile il Castello di S. Severa sarà aperto al pubblico con la promessa di restarlo tutto l’anno. “Il Paese che vorrei” esprime soddisfazione per l’evento ma al contempo

La foto del Castello di Santa Severa.

preoccupazione per un progetto della Regione Lazio che “presenta molti punti di rischio e vulnerabilità rispetto al futuro di questo bene comune”.

“La Regione ha infatti deciso di affidare la gestione alla società regionale LazioCrea, – spiegano- che procederà all’affidamento di diversi servizi interni a privati, mediante bando pubblico. Un processo che si discosta profondamente dal progetto unitario da noi elaborato tre anni fa, che aveva raccolto il plauso e l’adesione formale dei comuni del territorio e che prevedeva un sistema di gestione diretto ed unico da parte di un solo soggetto”.

“Abbiamo recentemente incontrato la dirigenza regionale e di LazioCrea, esprimendo la nostra apprensione rispetto ad alcuni punti specifici e le nostre richieste in termini di beneficio diretto per i cittadini – e soprattutto i giovani – di Santa Marinella e del territorio circostante: In primo luogo, affidare a privati le attività remunerative come ristoranti, bar e alberghi, espone al rischio di speculazione e sottrae autonomia economica al sistema. Il canone di locazione finirà nel risanamento del bilancio della sanità, mentre le attività di interesse sociale e culturale ricadranno sulla spesa pubblica della Regione e saranno garantite solo sino a quando la Regione avrà l’interesse e l’opportunità di farlo. In assenza di attività continuative sarà impossibile garantire il flusso di clienti per le attività commerciali e quindi la ricaduta occupazionale sul territorio. Inoltre – aggiungono- la gestione generale da parte di LazioCrea espone l’intero progetto a futuro incerto stante le prossime elezioni regionali ed il consueto meccanismo di spoil system. Infine la completa latitanza del Comune di Santa Marinella, che per anni si è disinteressato di ogni possibile visione strategica sul bene (pur se ora tenterà sicuramente di mettere il cappello sul lavoro svolto da altri) lascia i cittadini indifesi rispetto alle decisioni di chi governa la Regione o la governerà dal 2018”.

Il  Paese che Vorrei ha quindi avanzato alcune specifiche richieste che  “potrebbero, anche se solo in parte, purtroppo, porre dei vincoli che offrano maggiore garanzie per il futuro: Creare opportunità concrete di lavoro per i giovani del territorio, inserendo da parte di LazioCrea nella griglia di valutazione dei diversi bandi una premialità di punteggio per chi assume e inserisce al lavoro giovani residenti del territorio; Una medesima premialità di punteggio per chi prevede nell’ambito del proprio settore (hotel, ristoranti, bar, botteghe artigiane…) opportunità di formazione on the job, o di stage per i giovani, in particolari per gli studenti della nostra area (alberghiero, linguistico, scientifico…); l’attivazione della procedura di accreditamento per gli spazi al piano superiore della “manica lunga” affinché possano essere destinate in via formale anche a corsi seminariali di formazione professionale; un palinsesto culturale “strategico” ed integrato, che coinvolga anche le tante realtà del territorio che da tempo svolgono attività meritorie ed escluda intenzioni meramente speculative e di basso livello o scarso interesse generale ed infine la destinazione a parco pubblico degli spazi esterni (giardino, cortili, viali) con accesso libero”.

“Abbiamo inoltre raccomandato sia la massima trasparenza e diffusione dei bandi, sia regole che selezionino professionalità imprenditoriali elevate e dotate di visione a medio/lungo termine, per scongiurare business predatori che purtroppo hanno spesso sfruttato i beni comuni del nostro territorio”.

Infine concludono: “Abbiamo in sostanza svolto, ancora una volta, il ruolo a difesa e tutela dei cittadini di Santa Marinella che avrebbe dovuto compiere chi questo Comune lo governa, ed invece pare disinteressarsi dei problemi reali e pensare solo al proprio interesse ed alle proprie prossime poltrone”.

 

 

Svolta per l’illuminazione pubblica

Il Consiglio comunale di Santa Marinella ha deliberato la volontà di riscattare gli impianti

Andrea Passerini

di pubblica illuminazione esistenti nel territorio comunale di proprietà di Enel Sole S.r.l., rescindendo la convenzione (della durata di 23 anni) sottoscritta nel 2007 dall’allora Amministrazione Tidei.

L’importante iniziativa, promossa dal consigliere comunale Andrea Passerini e dal delegato alle politiche energetiche Maurizio Dell’Uomo, segue una delibera di Giunta e un’analisi di alcuni mesi per studiare quanto realizzato in altri Comuni italiani e configurare il percorso migliore, che permetterà la patrimonializzazione del cespite (a seguito della valutazione della consistenza degli impianti) e la successiva valorizzazione.

“La rescissione della convenzione, stipulata all’epoca con affidamento diretto – dichiarano Passerini e Dell’Uomo – è stata possibile per il fatto che si tratta di un servizio pubblico a rilevanza imprenditoriale (cfr. Consiglio di Stato 348/2006), e che è necessario affidarne la gestione con procedure ad evidenza pubblica conformi al diritto comunitario ed al Codice dei contratti pubblici D.Lgs 50/2016, come ribadito anche dalla Determinazione ANAC 110/2012. Pertanto detta convenzione, secondo la Legge 221/2012, è di fatto cessata alla data del 31 dicembre 2013.

Ringraziamo il Sindaco Bacheca e i Consiglieri per aver compreso la necessità di avviare questo iter, finalizzato a dare maggior valore al patrimonio comunale e ad incidere positivamente sul bilancio e sulla qualità dei servizi erogati, grazie alla possibilità di affidarne a gara la gestione.

I principali obiettivi sono quelli della razionalizzazione e contenimento del consumo e delle spese di manutenzione, attraverso l’utilizzazione di modelli gestionali e strumenti energetici efficienti, e della riduzione dell’inquinamento luminoso, attraverso soluzioni in grado di assicurare l’erogazione del servizio in un quadro di compatibilità delle emissioni rispetto alle discipline europee e nazionali”.