Emergenza rifiuti: lo scontro si sposta da Roma a Ladispoli
Dopo la proposta della Sindaca di Roma, Virginia Raggi, di trasferire i rifiuti della Capitale in alcune discariche delle città dell’area metropolitana, si sono levate polemiche e alzate di scudi dai sindaci della provincia. In particolar modo il clima si è fatto caldo sia a Cerveteri che a Ladispoli, dove in molti hanno con forza rifiutato la proposta e attaccato direttamente il Movimento 5 Stelle capitolino.
Il gruppo consiliare “Le Città Metropolitane” presente nel Consiglio Metropolitano, ha negli scorsi giorni diramato un comunicato stampa molto duro: “Oggi (17 maggio, ndr.) in Consiglio Metropolitano, assenti la Raggi ed il Vicesindaco Fucci, è stata presentata una mozione per impegnare la Sindaca a ritirare la nota che è stata inviata nei giorni ai Sindaci dei 120 Comuni per individuare aree idonee a costruire impianti per la gestione dei rifiuti”.
Lamentando che a causa del ritiro dei consiglieri pentastellati sia mancato il numero legale, il comunicato prosegue affermando che “le criticità della Capitale, che ha già cestinato il suo piano industriale partorito una settimana fa, dovranno ricadere su qualcuno”.
“Nel dibattito – proseguono – il loro delegato ha assicurato che i rifiuti romani non andranno a finire nei Comuni metropolitani, ma la destinazione rimane ignota. Forse continueranno ad arricchire le tasche dei viennesi e degli armatori navali?”
La risposta del Movimento 5 Stelle di Ladispoli non si è fatto attendere: una risposta altrettanto dura che pone l’accento sia sul fatto che la procedura non permette alla Sindaca Raggi di imporre opzioni o scelte sul tema dei rifiuti ai sindaci del comprensorio, sia puntando il dito contro chi il problema lo ha causato. “La Costituzione afferma che la competenza in materia ambientale è della Regione – scrivono –. […] Come Sindaco di Roma, Virginia Raggi ha il dovere di far sì che i rifiuti siano raccolti ed avviati al trattamento in impianti Autorizzati Dalla Regione, poco importa se siano di proprietà o meno dell’AMA. Nessuna città, grande o piccola che sia, smaltisce interamente i rifiuti nel proprio territorio, se così fosse la nostra città (Ladispoli, ndr.) dovrebbe dotarsi di svariati impianti. Invece, ad esempio, Ladispoli spedisce i rifiuti organici in Veneto”.
“La Città Metropolitana propone – continuano –, sulla base dei criteri definiti per legge e riportati sul vigente Piano di Gestione dei Rifiuti […], la localizzazione delle aree che POSSONO (e NON devono) essere destinate ad ospitare impianti di gestione dei rifiuti. Parliamo dunque di aree poste a distanza da centri abitati, da linee di comunicazione, esterne ad aree protette e aree vincolate, stabili dal punto di vista geologico e idrogeologico. I comuni, ricevuta la planimetria con l’individuazione delle aree idonee, PRESENTANO LE LORO OSSERVAZIONI. La Città Metropolitana ha inviato formalmente la planimetria a tutti i comuni e alla Regione per le osservazioni con nota prot. 2015126 del 21/4/2017”.
Infine il M5S di Ladispoli conclude ricordando come in un recente intervento la Corte di Giustizi Europea abbia sottolineato in merito alle motivazioni per recenti procedure di infrazione che “un’ulteriore violazione sta nella mancata creazione, nella Regione Lazio, di una rete integrata ed adeguata di impianti di gestione dei rifiuti, tenendo conto delle migliori tecniche disponibili”.
Lo smaltimento dei rifiuti, in tutta la Regione Lazio, è e sarà a lungo al centro del dibattito pubblico.