Il 16 gennaio 2017 – “Mentre prosegue l’impegno per dare piena attuazione ad una tregua del conflitto in Siria, rinnoviamo l’appello per un accesso immediato, incondizionato e sicuro per poter raggiungere i bambini e le famiglie che sono ancora tagliati fuori dagli aiuti umanitari nel paese.
In Siria, oggi, ci sono 15 aree sotto assedio, in cui oltre 700.000 persone, fra cui si stimano 300.000 bambini, sono ancora intrappolate. Circa cinque milioni di persone, di cui oltre due milioni di bambini, vivono in aree estremamente difficili da raggiungere con assistenza umanitaria a causa degli scontri, dell’insicurezza e dell’accesso ristretto.
In tutta la Siria, le persone continuano a soffrire in quanto prive dei mezzi di base di sostentamento – e in quanto rischiano continuamente di essere esposte a violenze.
Noi –e con noi intendiamo il mondo- non dobbiamo rimanere in silenzio mentre le parti in conflitto continuano a utilizzare come strumenti di guerra la negazione di cibo, acqua, forniture mediche e di altre forme di aiuto.
I bambini sono esposti a rischi sempre più grandi di soffrire per malnutrizione, disidratazione, diarrea, malattie infettive e ferite. Molti di loro hanno bisogno di supporto perché hanno vissuto eventi traumatici, violenze e altre violazioni. Tragicamente, fin troppi bambini, nelle loro giovani vite, hanno conosciuto poco altro oltre che il conflitto e le privazioni.
Gli orrori dell’assedio del distretto orientale di Aleppo sono scomparsi dall’attenzione pubblica – ma non dobbiamo lasciare che i bisogni, le vite e il futuro dei siriani scompaiano dalla coscienza del mondo.
Non dobbiamo permettere che il 2017 veda ripetersi per la Siria le tragedie già avvenute nel 2016”.