Il Paese che Vorrei: “Abbiamo già incontrato molti gruppi e restiamo aperti al dialogo”

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Continua il gioco delle alleanze politiche in vista delle prossime elezioni amministrative a Santa Marinella: “Il primo impegno del “paese che vorrei” –  affermano gli esponenti –  è quello di stringere l’alleanza che più ci sta a cuore; quella con i cittadini basata sui valori e sui progetti che, da anni ormai, stiamo elaborando e discutendo in un approccio di partecipazione e condivisione”. “La nostra lista – proseguono – nasce come alleanza di diverse componenti politiche e dalla volontà di costituire un soggetto politico unitario per rispondere alle esigenze del nostro territorio. Questa iniziativa, partita dall’adesione di alcuni attivisti di Sinistra Ecologia e Libertà, un’Altra Città è Possibile, Rifondazione Comunista, PD e di tutti i partecipanti dell’omonima associazione politica, vede ora il coinvolgimento attivo di molti cittadini”. “Per quanto riguarda il rapporto con gli altri gruppi politici, – continuano –  in questi mesi abbiamo incontrato gli esponenti del Movimento 5 stelle, PD, Progetto Centro, Circolo Sandro Pertini, Campo Neutro, Pensiero Popolare e il Gruppo LabDem. Ossia tutti quei gruppi che si sono dichiarati alternativi alle forze politiche che hanno fatto scempio del nostro territorio e della sua economia. A tutti abbiamo esposto i nostri valori, i nostri propositi e i nostri obiettivi. Abbiamo inoltre comunicato la disponibilità della lista a individuare una candidatura condivisa alla carica di sindaco qualora si ritenga collettivamente che qualcuno, meglio di Lorenzo Casella, possa interpretare questo ruolo in maniera inclusiva. L’unica formazione con cui si è interrotto il confronto, è quella del PD”. “Questo è avvenuto perché la scelta di Pietro Tidei come candidato sindaco – proseguono –  non può che trovarci su fronti opposti. “Il paese che vorrei” non può appoggiare una candidatura che costituisce un conflitto di interessi insopportabile e rappresenta la continuità con il sistema di potere e di vincoli che da anni mortifica la nostra collettività. Rispetto a questo scenario, la lista “il paese che vorrei” e le formazioni che si vorranno riconoscere in questo progetto di cambiamento, sono oggi e saranno sempre alternative. Per noi, – concludono – la politica è interesse collettivo e non culto della persona, spirito di servizio e non esercizio del potere, collaborazione e condivisione e non sudditanza e asservimento a un sistema che riteniamo dannoso sia sul piano culturale sia sotto il profilo dello sviluppo di un’economia sana e consapevole del valore dell’ambiente e del bene comune”.

 

Il paese che vorrei

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