Cuori Santa Marinellesi: “basta Grandi Opere. Ci sono interventi più urgenti”
Le Grandi Opere non sono una priorità per la città: esistono strutture e servizi importanti, ma ormai lasciati all’abbandono. Così si esprime in un comunicato stampa la neonata formazione politica Cuori Santa Marinellesi, facente parte della galassia dei Cuori Italiani.
“Oggi è davanti agli occhi di tutti che, sia per motivi burocratici che tecnici, anche gravi, delle Grandi Opere restano ancora un cantiere aperto in Via delle Colonie e un edificio chiuso al posto della tanto agognata piscina comunale, oltre a fiumi di polemiche per costi e risultati”: da queste premesse, il gruppo, con a capo Giorgia Mulargia, sottolinea la necessità di ristrutturare gli impianti sportivi come il campo di calcio comunale e le altre infrastrutture adiacenti, come il palazzetto, il campo di allenamento o le palestre scolastiche.
“Una situazione – specificano i Cuori – che costringe gli sportivi della città, amatori e professionisti, a doversi rivolgere ad altre strutture nelle città vicine.
Tutto questo però potrebbe essere risolto: serve la volontà politica di focalizzare le risorse a disposizione verso la ristrutturazione di queste opere, non minori, la cui assenza ha dimostrato ineluttabilmente la loro fondamentale rilevanza al pari della viabilità cittadina”.
Una frase che fa pensare che la giovane organizzazione sia consapevole delle difficoltà economiche in cui versa la città, ma che secondo loro, non sia una scusa per non cercare soluzioni.
La Grande Opera più discussa è proprio limitrofa al campo sportivo: Via delle Colonie. I Cuori Santa Marinellesi, fanno presente che, visto l’ormai percorribilità della strada al traffico automobilistico, forse sarebbe il caso di far tornare a senso unico Via IV Novembre, visti i grandi disagi che la stretta strada che fiancheggia la ferrovia causa al traffico e ai residenti.
Dito puntato anche contro il verde pubblico: non solo viene mossa una critica alla gestione dei parchi, ma si sottolinea come potrebbe essere il caso di sostituire pini, palme e tamerici, buoni solo ad attirare insetti e a distruggere strade e marciapiedi con le loro radici. Vengono proposte piante più facilmente mantenibili come l’albero del pepe o le sterlizie giganti.
“Bisogna avere maggior amore per la propria città, – fa presente il gruppo di Mulargia – per capire che il primo biglietto da visita di qualsiasi municipalità sono le proprie strade: le nostre sono spesso sporche, rotte, piene di buche, principalmente con vecchi marciapiedi mal gestiti e prevalentemente senza alcuna forma di ombreggiatura e spesso buie o poco illuminate per lunghi tratti”.
“Esistono soluzioni – concludono – che sono in grado di coniugare la necessità di risparmiare sulla spesa pubblica, con il decoro e la volontà di risolvere annose problematiche: è una questione di volontà politica. Dare il giusto input a chi deve mettere in opera i lavori pubblici, basandosi sulle risorse a disposizione”.