Archeologia nella scuola: i ragazzi di Santa Marinella alla scoperta di Castrum Novum

 

Riceviamo e pubblichiamo

Martedì 10 febbraio avrà luogo una manifestazione che vedrà molti ragazzi di Santa Marinella alle prese con l’archeologia e la storia del territorio della loro città, organizzata dai volontari del Gruppo Archeologico del Territorio Cerite (GATC), in collaborazione con il Museo Civico, la Scuola Media Carducci e l’assessorato comunale alla Pubblica Istruzione. Presso la grande sala Flaminia Odescalchi, vicino la parrocchia di San Giuseppe, a partire dalle ore 10, verrà illustrato dal direttore del museo civico agli studenti il notevole patrimonio storico-archeologico presente nel territorio comunale di Santa Marinella con particolare attenzione al sito dell’antica colonia romana di Castrum Novum, dove da alcuni anni si stanno scavando i resti dell’antico insediamento che già nei secoli scorsi ha restituito importanti reperti, oggi parte delle collezioni dei Musei Vaticani. I ragazzi potranno conoscere i luoghi e vedere le statue, le iscrizioni, le monete, i numerosi materiali ceramici rinvenuti nel corso delle secolari scoperte e delle ultime ricerche, che hanno riguardato anche il fondale marino antistante l’antica città. A tutti sarà distribuito gratuitamente un bel quaderno didattico che raccoglie le notizie e i documenti relativi, realizzato e stampato a cura del GATC. Il progetto di ricerca, nato su iniziativa del Museo Civico di Santa Marinella “Museo del Mare e della Navigazione Antica”, è reso possibile dalla proficua e stretta collaborazione tra diversi Enti italiani e francesi, attivi nella ricerca, tutela e valorizzazione del patrimonio culturale: la Soprintendenza Archeologica per l’Etruria Meridionale, le Università di Picardia, di Lille 3 e di Limoges, il Laboratorio di Archeologia dell’Ecole Normale Supérieure di Parigi, il Comune di Santa Marinella e l’Associazione GATC Onlus con il relativo Centro Studi Marittimi.Con questo nuovo intervento culturale l’Associazione, ora guidata da Renato Tiberti, insieme all’assessore Rosanna Cucciniello e al direttore del museo Flavio Enei si propone di portare un contributo alla riscoperta dell’antica città di Castum Novum, una colonia romana un tempo esistita nel territorio che è oggi di pertinenza del Comune di Santa Marinella. I pochi resti dell’insediamento, in parte salvati dall’intervento della Soprintendenza negli anni delle grandi speculazioni edilizie avvenute nel litorale romano negli anni Settanta del Novecento, meritano di essere riscoperti e valorizzati per cercare di restituire ai cittadini ed ai visitatori di Santa Marinella una memoria del passato ormai quasi dimenticata. Poche strutture sopravvissute alle distruzioni degli uomini e del tempo rimangono sparse nell’area compresa tra la Torre Chiaruccia e il Casale Alibrandi, molti altri resti emergono dalla lunga sezione del terreno, visibile sulla spiaggia al di sotto delle caratteristiche “palafitte” di legno che bordeggiano il litorale. E’ molto difficile anche per chi abita da tempo nella zona rendersi conto dell’esistenza dell’antica città, sepolta e quasi cancellata del tutto dalla memoria collettiva.  Le automobili sfrecciano ignare sull’attuale via Aurelia che, così come in epoca romana, attraversa l’abitato antico quasi a ridosso del mare. Poche persone sanno che sotto l’area incolta antistante l’ingresso del vecchio Casale Alibrandi giace con molta probabilità il cuore della colonia romana, una città cinta di mura che ebbe proprie istituzioni cittadine, un foro, un teatro, grandi portici, un tempio di Apollo, un archivio, acquedotti, impianti termali e chissà quanti altri edifici pubblici e privati ancora da scoprire. Una colonia marittima divenuta città in epoca imperiale e forse, al contrario di quello che fino ad oggi si è pensato, ancora esistente alla fine del mondo antico, alle soglie dell’alto medioevo. Si vuole provare a fare, a partire dai più giovani, un lavoro di tessitura della memoria per riallacciare il nostro tempo a quello passato ricollegando i fili della complessa trama che attraverso i secoli e i millenni unisce da sempre le generazioni. Si cerca di trasmettere ai ragazzi l’amore per la storia facendo capire che il cemento ideale di una comunità è costituito essenzialmente dalla memoria storica e dalla capacità che tale comunità ha di accrescerla e conservarla. Si cercherà di far capire con parole semplici che la cultura è l’unico antidoto ai mali del nostro tempo e che la crescita civile, democratica ed anche e soprattutto economica del nostro paese è direttamente legata alla valorizzazione della risorsa offerta degli immensi giacimenti culturali e naturalistici che da sempre attendono di essere messi al centro delle politiche di sviluppo.

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