La Politica dice la sua sulla vicenda della casa famiglia Monello.
SANTA MARINELLA – Continuano le prese di posizione da parte delle forze politiche sulla vicenda che ha visto coinvolta la casa famiglia il Monello Mare che ieri è stata posta sotto sequestro dalla Polizia di Stato. Dopo gli interventi di ieri da parte di Forza Italia, del Pd e dei centristi, oggi a far sentire la loro voce sono i parlamentari del Movimento Cinque Stelle che, in un comunicato, sottolineano che “si riaccendono così i riflettori sul business, importante e redditizio, che c’è dietro la gestione delle case famiglia, strutture riconosciute dal Ministero della Giustizia che incassano finanziamenti e fondi a pioggia – affermano alcuni esponenti grillini – un grumo di interessi sui quali, nonostante le resistenze del Pd, e dopo oltre un anno di attesa, finalmente è partita in Commissione Bicamerale Infanzia e Adolescenza l’indagine conoscitiva.
Perché il Pd abbia opposto resistenza ad una indagine legittima e auspicabile che vuole sollevare il velo sulle case famiglia e sul business che c’è dietro, non è molto chiaro”. “A meno che non vi sia l’interesse di tutelare le molte associazioni di sinistra che si sono gettate sul business dei minori con situazioni personali o familiari difficili o disagiate – conclude la nota – proprio quei minori di cui si occupava fino a due giorni fa il centro Monello Mare di Santa Marinella”. Sulla vicenda, si fa sentire anche il circolo cittadino di Azione Punto Zero che attacca l’assessore ai servizi sociali del Comune di Santa Marinella, ed allo stesso tempo predica cautela perché “a margine della terribile vicenda relativa ala casa famiglia sequestrata – dicono in una nota i membri del direttivo di Apz – su cui nessuno può permettersi speculazioni di alcun tipo, noi siamo per la presunzione d’innocenza fino al primo grado di giudizio. Premesso ciò, suscitano indignazione le dichiarazioni dell’assessore ai Servizi Sociali Cucciniello che ammette che per lei è una vicenda triste e che l’ha colpita profondamente perché non avrebbe mai potuto pensare che potessero accadere cose del genere. Oltre a cadere dalle nuvole, come già accaduto nella vicenda relativa ai bambini lasciati per strada dal servizio scuolabus, come al solito non riesce ad andare al nocciolo del problema. L’assessorato, insieme alle assistenti sociali, ha il dovere morale e sociale di monitorare le case famiglia del territorio e non può esistere che l’assessore non abbia istituito un monitoraggio sistematico delle strutture protette sul territorio. E’ ridicolo il suo sistematico tempismo del giorno dopo, nel quale afferma di essersi preoccupata subito di dare assistenza ai giovani”.