Anna Maria Lattanzi e la crisi della maggioranza di Bacheca
In un momento particolarmente delicato per il sindaco Bacheca, messo sotto torchio da alcuni dei suoi fedelissimi di maggioranza per la scelta di condividere il braccio teso di alcuni consiglieri di opposizione per l’apertura del consiglio comunale, c’è chi ammira il suo modo di gestire quella che, sembra, essere una crisi politica. “Se fossi un’enciclopedia – dice la leader della lista civica Santa Marinella Anna Maria Lattanzi – sotto la voce saper governare affiancherei come esempio il nome di Roberto Bacheca. La strategia che ha usato e che sta usando questo giovane sindaco, dovrebbe, a mio modesto parere, essere messa negli annali della storia. I suoi difetti sono tanti ma, come per Attila, nessuno osa metterli sotto accusa. Non da meno, però, sono i suoi pregi in cui si evidenzia una grande capacità di comando, strategia , furbizia e compromessi. Alla luce dei fatti che stanno evolvendosi, se volessimo fare un bilancio della sua amministrazione, è d’obbligo mettere sulla bilancia i pro e i contro”. “E’ un dovere riconoscergli che, dopo anni di dominio intoccabile, è riuscito ad indire una gara di appalto per lo stabilimento La Perla del Tirreno – continua la Lattanzi – che ha fruttato alle casse del Comune, solo nell’ultimo anno, ben 206 mila euro. Inimicandosi, con coraggio, una parte degli intoccabili della città che hanno gestito da padroni, per decenni, con un canone irrisorio e con una gestione al limite del degrado. Numerose sono state le opere che ha ereditato sulla carta ma che, sotto la sua amministrazione, si sono tramutate in atti concreti. Di contro c’è il problema della scuola, che crea dei giustificati malumori, ma c’è anche da chiedersi l’opposizione cosa ha fatto? Parte della cittadina è ancora un cantiere a cielo aperto dove si intravede un orizzonte senza fine. E’ vero, com’è altrettanto vero chiedersi con sgomento da chi si è tutelati per impedire che avvengano certi lassismi e certe superficialità? In teoria una valida opposizione ha il dovere di boicottare certi giochi di potere che non sempre sono una conseguenza diretta delle azioni e volontà del sindaco, ma sono anche e soprattutto il risultato insoddisfacente delle persone preposte per la buona conduzione e riuscita dei progetti”. “Ha accanto una opposizione che fa finta di opporsi ma che, sotto banco, chiede favoritismi come tutti – conclude la Lattanzi – come sempre assessori e consiglieri sono sordi ai loro doveri ed agli impegni presi nel momento dell’accettazione del loro incarico. Se a questo punto, tornaconto personale o meno dicesse basta, sciogliere la giunta e mandare tutti a casa sarebbe veramente una mossa inopportuna e sbagliata”.