UNICEF/Siria: a causa del conflitto oltre 2 milioni di bambini senza scuola e più di 5.000 edifici scolastici fuori uso.
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO: settembre 2015 –Mentre i bambini in tutto il mondo tornano sui banchi di scuola, oltre 2 milioni di bambini in Siria non potranno farlo. Secondo l’UNICEF, altre 400.000 rischiano di non poter andare più a scuola a causa del conflitto, di violenze e sfollamenti.
Il conflitto in Siria entra nel quinto anno e continua a cancellare anni di progressi nell’istruzione. Molti bambini in Siria non sono mai stati in una classe, mentre altri hanno perso fino a quattro anni di scuola.
Ci sono 5.000 scuole nel paese che non possono essere utilizzate perché sono state distrutte, danneggiate, utilizzate come rifugi per famiglie o per scopi militari. Molti genitori sono preoccupati di mandare i propri figli a scuola perché hanno paura dei pericoli che potrebbero incontrare lungo la strada o a scuola. Soltanto nel 2014, almeno 60 scuole sono state attaccate, alcune intenzionalmente. Anche gli insegnati in Siria hanno pagato un alto prezzo, oltre un quarto del personale scolastico ha abbandonato il posto di lavoro.
“I servizi pubblici di base della Siria, compresa l’istruzione, sono allo stremo,” ha dichiarato Hanaa Singer, Rappresentante UNICEF in Siria. “Dobbiamo fare di più per evitare che le istituzioni scolastiche collassino e per dare più opportunità ai bambini di avere accesso all’istruzione nel paese.”
L’UNICEF ha un’ampia rete di partner locali sul campo che lavorano per raggiungere circa 3 milioni di bambini. Per la prima volta da quando il conflitto ha avuto inizio, un programma di istruzione informale è stato implementato per ridurre il numero di bambini che non vanno a scuola. L’UNICEF sta stampando a livello locale materiali scolastici e libri di testo da distribuire agli studenti che hanno bisogno.
I bambini in Siria stanno dimostrando livelli eccezionali di resilienza e continuano a voler imparare. Per sostenere gli esami la scorsa estate, almeno il 20% dei bambini della Siria è stato costretto ad attraversare zone di conflitto. Intraprendendo un viaggio pericoloso, i bambini hanno attraversato innumerevoli checkpoint e rischiato di essere coinvolti in terribili combattimenti.
“Anche nelle peggiori circostanze i bambini della Siria continuano a chiedere di imparare perché desiderano un futuro migliore. Circa 4 milioni di bambini sono andati a scuola lo scorso anno”, ha continuato Hanaa Singer. “E’ necessario che tutti sostengano i bambini della Siria perché sono il futuro del loro paese e contribuiranno a riscostruirlo quando tornerà la pace.”
Oltre i 2,2 milioni di bambini raggiunti dalla campagna “Ritorno allo studio”, e nell’ambito della campagna “No Lost Generation”, l’UNICEF sta avviando un programma di auto apprendimento per raggiungere 500.000 bambini che hanno interrotto il percorso scolastico. Il focus del programma è sulle aree in cui il conflitto è più intenso e dove le scuole sono chiuse. Un programma di apprendimento accelerato aiuterà 200.000 bambini a ricominciare a studiare e a reintegrarli nei programmi di istruzione formale.
Per garantire spazi adeguati per l’apprendimento sono stati allestiti nel paese almeno 600 club scolastici. Nelle aree che ospitano i più alti numeri di bambini sfollati, 600 scuole sono state riabilitate e 300 classi prefabbricate sono stati allestite per altri 300.000 bambini.
L’UNICEF è impegnato a salvaguardare il diritto dei bambini a ricevere un’istruzione in Siria. Per poter continuare a rispondere ai bisogni dei bambini nel settore dell’istruzione, l’UNICEF chiede 68 milioni di dollari entro la fine dell’anno, 12 milioni di questi sono urgentemente necessari.
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