Eccomi qua dopo tanto tempo di assenza a causa degli esami universitari che occupano molto spazio nella vita di tutti i giorni. Infatti, proprio in occasione dell’inizio del mio cammino nell’ambiente dell’università, mi preme scrivere ed affrontare il delicato problema del diritto allo studio. Oltre al diritto universale garantito riconosciuto dall’art. 34 della Costituzione, lo stato italiano è intervenuto a maggiore garanzia per gli studenti con particolari difficoltà di apprendimento, approvando il testo della legge 170 del 08 ottobre 2010 che garantisce la somministrazione delle conoscenze di base per il rendimento scolastico.
In particolare, la stessa legge regola, all’articolo 5, le misure educative e di supporto da destinare ai soggetti con ridotte capacità di apprendimento, ed, in particolar modo, quei studenti con ridotta capacità motoria. “Ogni soggetto con ridotta mobilità per raggiungere gli obbiettivi sia scolastici che universitari deve disporre pienamente dei STRUMENTI COMPENSATIVI” . Bene, ma vi siete mai chiesti cosa sono? Proverò a spiegarveli io, in modo da far comprendere anche a chi non conosce a pieno il mondo della disabilità, a cosa servono e quanti tipi ne esistono. Gli strumenti compensativi (Disturbi Specifici dell’Apprendimento) sono dei mezzi, tecnologici e non, che supportano le fragilità o impossibilità di esercitare le funzioni compromesse, tipiche dei disturbi. Sono Strumenti che supportano in modo diretto l’abilità deficitaria (lettura, ortografia, grafia, numero, calcolo), come ad esempio la sintesi vocale, la calcolatrice, e la videoscrittura con correttore ortografico. Supportano aspetti deficitari di abilità “trasversali” quali memoria, attenzione. Possono essere ad esempio la tavola pitagorica; tabelle dei verbi, delle formule matematiche, dalla sequenza dei giorni e dei mesi. In proposito l’Articolo 5 della legge n.170 (nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico) specifica che gli studenti con diagnosi di DSA hanno diritto a fruire di appositi provvedimenti compensativi e dispensativi di flessibilità didattica nel corso dei cicli di istituzione e formazione e negli studi universitari.
Ecco, da studente universitario con piccole difficoltà di apprendimento posso dire che non è facile ottenere questi strumenti. Oltre agli esempi suddetti, un metodo compensativo molto importante è l’attività di tutoraggio, ma purtroppo non sempre è semplice accedere e beneficiare di questo servizio, a causa del mal funzionamento e gestione degli uffici pubblici e scolastici, costringendo gli utenti ad utilizzare il pugno duro per vedere riconosciuti i propri diritti. In ultimo, purtroppo, i tagli voluti dall’erario cadono come una spada di Damocle sugli studenti e soprattutto sui ragazzi diversamente abili, studenti che con gli strumenti compensativi appropriati avrebbero maggiori possibilità di riuscire a studiare e formarsi per il proprio futuro.
Alessandro Poleggi