In un comunicato congiunto del delegato alla Legalità ed alle Politiche Giuridiche del Comune, Marco Valerio Verni, la delegata al Randagismo, Dania Corocher, la delegata al Canile, Silvia Magris ed il responsabile delle Guardie Ecozoofile di S. Marinella, Paolo Savelloni, si invita la cittadinanza “in attesa dell’ordinanza sindacale che, come promesso da chi di competenza, dovrebbe essere emanata a ridosso di Capodanno, per regolamentare l’uso dei fuochi artificiali, invitiamo la cittadinanza, anche prima di quella festività, a ricordarsi dei pericoli da essi derivanti, tanto per l’uomo, quanto per gli animali, e ad agire di conseguenza”.
“Ogni anno – continuano il comunicato – sembra doversi ricordare cose ovvie, ma è importante cercare di sensibilizzare a più non posso le persone anche su questa tematica: mentre i danni derivanti all’uomo tutti li conosciamo (anche se l’uso spesso sconsiderato di essi sembrerebbe dimostrare il contrario) pochi sanno, invece, che i botti pirotecnici possono scatenare negli animali paura e panico inducendoli a reazioni incontrollate e pericolose: come quelle, ad esempio, di cani e gatti che, spaventati, fuggono e, perdendo l’orientamento, subiscono il rischio di smarrirsi e vagare per strada, esponendosi a incidenti con gravi conseguenze anche per gli automobilisti; o che, magari, si gettano nel vuoto se lasciati sui balconi.
Idem per gli animali selvatici: le improvvise detonazioni determinano negli uccelli che riposano sui posatoi notturni – spesso in colonie molto numerose – istintive reazioni di fuga che, unite alla mancanza di visibilità, causano la morte di molti di essi, soprattutto per eventi traumatici, derivanti dallo scontro in volo con strutture urbane, quali case e lampioni, o con le stesse automobili.
Senza considerare, da ultimo, ma non certo per importanza, che, come anche sottolineato dal Codacons, i fuochi d’artificio provocano un vertiginoso aumento delle polveri sottili (in particolare stronzio, bario, rame, alluminio, titanio e ferro) che costituiscono comunque un problema serio per la salute, soprattutto per bambini ed anziani. Certo, nel comprensorio non mancano fonti di inquinamento di ben altra gravità, ma questa è altra storia”.
“Non vogliamo essere catastrofici, per carità- concludono i quattro- ed è anzi vero che si debba contemperare quanto sopra con la giusta voglia di divertirsi e di far festa da parte delle persone: quel che sarebbe auspicabile, sarebbe che, già da quest’anno, si iniziasse a ricorrere ad alternative che nulla avrebbero ad invidiare a quelle tradizionali, senza però le relative controindicazioni e con costi più ridotti, come avviene già in altre città, come, ad esempio, i fuochi senza botti o gli spettacoli di luce. Certamente, sarebbe opportuna una campagna di sensibilizzazione a trecentosessanta gradi, già a partire dalle scuole, ed in tal senso sarebbe importante ricevere un segnale di disponibilità. Noi ci siamo: ed il nostro (di segnale) lo abbiamo lanciato”.