Santa Marinella: gli impianti sportivi teatro di scontro politico
Il campo sportivo di Santa Marinella diventa nuovamente il teatro di uno scontro: politico e non calcistico, sfortunatamente. Dopo la nota stampa dell’Amministrazione Bacheca di ieri, non si sono fatte attendere le reazioni del PD e soprattutto di Pietro Tidei, ormai lanciato in una campagna contro la giunta uscente.
Ripercorrendo la vicenda, l’amministrazione santamarinellese ha dato il via all’atto di indirizzo per la gestione degli impianti sportivi tramite un bando per l’assegnazione a una società terza, il cui scopo, oltre alla gestione, è la ristrutturazione e la manutenzione degli impianti. Una decisione giunta in maniera abbastanza inaspettata a pochi mesi dalla conclusione del secondo mandato del sindaco Bacheca.
“È intenzione dell’amministrazione comunale – ha dichiarato Roberto Bacheca – incentivare la promozione delle attività sportive, affidando la gestione degli impianti a soggetti esterni, considerato che la stessa risulta eccessivamente onerosa e di difficile gestione a causa delle molteplici attività di manutenzione e custodia”.
“Sarà dunque indetto un bando pubblico – aggiunge il Sindaco – con determinati requisiti e criteri di partecipazione affinché l’intero complesso sportivo di Via delle Colonie torni a funzionare al meglio, come merita.
Sarà a carico del futuro gestore, ad esempio, il rifacimento e la manutenzione del campo in erba dello stadio e la manutenzione ordinaria e straordinaria dell’intero impianto, che consegneremo finalmente alla città, la quale tornerà ad avere a disposizione un campo sportivo funzionale e moderno allo svolgimento delle discipline sportive”.
La concessione, come riportato nella D.D.G., avrà una durata minima di otto anni, rinnovabile, eventualmente, una sola volta per il medesimo periodo e dovrà essere corrisposto al Comune un canone annuale non inferiore a 12mila euro.
Oggi al sindaco risponde l’On. Pietro Tidei con una nota stampa: “Il sindaco Bacheca nella sua nota stampa (assai coraggiosa), tra un “sarà” ed un “verrà” dimentica che siede nella poltrona da sindaco da circa 10 anni. […]Ci vuole coraggio a parlare di “complesso di via delle Colonie” da tutti ribattezzata come “Salerno Reggio Calabria”! Ora dopo dieci anni l’attenzione per lo sport di questa amministrazione equivale all’affidamento a qualche privato che può trarre profitto con milioni e milioni già spesi con i soldi dei contribuenti. Complimenti”.
Si aggiunge alla voce di Tidei anche quella ufficiale del circolo locale del PD, che domenica scorsa ha rinnovato le proprie cariche assegnando la presidenza a Pierluigi D’Emilio: “Ci chiediamo come si può pensare che un soggetto esterno investa soldi “e di certo non pochi” per rifare il campo, paghi un canone di 12 mila euro e poi non possa rientrare del suo investimento ed ovviamente coprire i normali costi di esercizio e fare uscire anche un minimo di guadagno. Cosa dobbiamo aspettarci?
Semplice, per fare sport le famiglie dovranno pagare profumatamente, infatti immediatamente viene messo il punto sulla tariffa agevolata per i residenti, solito contentino per i poveri cittadini”.
Di sicuro anche altre voci si aggregheranno al coro di indignazione per una decisione che sembra portare solo a possibili difficoltà future e a molteplici domande sulle responsabilità della gestione degli impianti e sui costi finora affrontati per tentare di risanare delle strutture ormai in disfacimento e non più agibili da anni.
Di fatto, nell’arco di appena un lustro, la città ha visto mancare all’appello prima il campo di calcio con la sua pista di atletica e il campo d’appoggio, poi gli annosi problemi del palazzetto dello sport, che da progetto risolutivo si è tramutato in una spina nel fianco dei club locali, fino all’incredibile situazione della piscina comunale, dichiarata inagibile dopo trent’anni di lavori e ormai divenuta, grazie alla ATI che l’aveva presa in gestione, un punto di riferimento cittadino.
Alla fine la soluzione sembra essere quella tanto apprezzata da questa giunta comunale del bando a terzi per la gestione in cambio della manutenzione: una soluzione che in passato, però, ha portato a risultati alterni, spesso disastrosi. Si può solo sperare che gli impianti sportivi non facciano la fine dell’orto botanico.