Noi con Salvini: Ziccheri e De Antoniis contro l’hotspot a Civitavecchia
La notizia del rischio che il porto di Civitavecchia venga usato come hotspot per la crisi dei migranti, sta suscitando dure prese di posizione da più parti e non solo nella città che ospiterà la struttura, ma anche nel resto del comprensorio, notoriamente a vocazione turistica.
Non è effettivamente ancora stato confermato con certezza che i migranti giungeranno, ne quale sarà il loro effettivo numero, ma soprattutto i partiti di destra si sono detti pronti ad alzare di scudi.
Francesco Ziccheri, coordinatore regionale di Noi con Salvini interviene con durezza sulla scelta dell’hotspot al porto di Civitavecchia che definisce devastante per tutto il comprensorio. Sulla vicenda anche Alfredo De Antoniis, coordinatore NCS di Santa Marinella, che afferma: “Siamo pronti allo scontro pur di salvaguardare il nostro territorio. Non possiamo e non dobbiamo essere più succubi di queste scelte: se vorranno imporlo (l’hotspot, n.d.r.), faremo la nostra parte! Questo territorio paga già un alto prezzo con il Programma SPRAR, da noi fortemente osteggiato: ora basta!”.
Ziccheri, in una nota stampa, dichiara: “Dopo che il governo Gentiloni e il PD hanno finto di voler affrontare la questione migranti, ci troviamo davanti a una catastrofe imminente, sia a livello economico che sociale. Come si può pensare, infatti, di far diventare uno dei più importanti porti crocieristici italiani in una tendopoli con migliaia di arrivi annui? Ci attiveremo per contrastare questa scelta fin da subito”.
“Annuncio – prosegue Ziccheri – il mio pieno appoggio ai militanti di Santa Marinella e dei comuni limitrofi, soprattutto Civitavecchia, coinvolti nella questione”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche il Sindaco di Civitavecchia Cozzolino, del Movimento 5 Stelle, che si è detto da subito apertamente molto critico sulla scelta della Prefettura, proprio per la forte propensione turistica dello scalo marittimo e sull’impossibilità della città di assorbire l’accoglienza di migliaia di rifugiati.
Il Prefetto ha per ora disposto solo un controllo delle infrastrutture portuali, mentre a livello internazionale è prevista una riunione dei ministri degli esteri dei paesi UE per discutere di un possibile colloquio con l’attuale governo libico, l’unico in grado di mantenere una parvenza di controllo sulle coste da cui la maggior parte degli scafisti partono per l’Italia per il loro traffico d’uomini.