rassegna cinematografica

Santa Marinella, il ciclo di proiezioni “Cinema nelle Biblioteche”

Una foto della Biblioteca Capotosti.
Una foto della Biblioteca Capotosti.

Si apre l’8 giugno, ore 17,30, con Andrea Jublin e il suo “Banana”, presso la Biblioteca Civica ALESSANDRO CAPOTOSTI di Santa Marinella, il ciclo di proiezioni “Cinema nelle Biblioteche” promosso dall’ANAC (Associazione Nazionale Autori Cinematografici) e sostenuto dalla Regione Lazio. Un film “Banana”, che parla di un’infanzia il cui confine con l’adolescenza si fa sempre più sfumato e indefinito.

 

Seguiranno, poi, le proiezioni di:

15 giugno: “Non essere cattivo” di Claudio Calligari (recentemente scomparso);

22 giugno: “Take five” di Guido Lombardi;

29 giugno: “Ridendo e scherzando” di Paola e Silvia Scola sul loro illustre padre in un interessantissimo, acutissimo dialogo con PIF.

Ogni incontro con il pubblico sarà presente l’autore/autrici e/o interpreti.

Vi aspettiamo numerosi. Tutte le visioni sono gratuite e ad ingresso libero fino ad esaurimento dei posti.

Per visionare la scheda e il trailer dei film:

 

http://www.cinemanellebiblioteche.it/banana/

http://www.cinemanellebiblioteche.it/non-essere-cattivo/

http://www.cinemanellebiblioteche.it/take-a-five/

http://www.cinemanellebiblioteche.it/ridendo-e-scherzando/

Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito:

http://www.cinemanellebiblioteche.it   e  https://www.facebook.com/cinemanellebiblioteche/photos

Il “Potere del Cinema”

Locandina TarkovskyjNew A3Al via una rassegna  dedicata al cineasta russo  Andreij Tarkovskij, prematuramente scomparso nel 1986 a soli 54 anni.

Appuntamento Sabato 23 Aprile nello “Spazio Cinema Alfredo Bini” a Montalto Di Castro-  Piazza Carlo Alberto Dalla Chiesa.

Un simbolica ed importante sede donata dal Comune di Montalto di Castro  a Donatella Baglivo, regista montatrice e collaboratrice di A.  Tarkovskji.

Nello stesso spazio è  allestita una mostra permanente di foto, lettere, ricordi e oggetti del regista.

Andrej Tarkovskij ha sempre tenuto la cinepresa rivolta leggermente verso il basso, ha escluso il cielo e si è concentrato sulle realtà più semplici e concrete, ha rifuggito i grandi temi e ha esplorato i ricordi e i sogni della propria infanzia, dando vita a storie e personaggi tanto densi quanto cristallini. Per questo, più di ogni altro regista cinematografico, è riuscito ad evocare l’Assoluto.

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