Roma

Municipi – Giudici: non dovremmo restare in carica

Riceviamo e pubblichiamo: “Da consigliere eletto in un municipio chiedo che il prefetto di Roma cambi idea e chiuda l’esperienza dei municipi capitolini. Sono pronto a decadere e a rinunciare all’incarico che svolgo con grande passione, ma fino a quando gli esponenti del Pd saranno in carica nel mio e negli altri municipi di Roma devo restare a combattere e vigilare contro le loro malefatte e per garantire la trasparenza dell’azione amministrativa, per il bene dei nostri quartieri e dei cittadini. Anche perchè la si può raccontare come si vuole, ma la recente storia di Roma è una disfatta per tutto il centrosinistra capitolino che si è dimostrato completamente inaffidabile e incapace di governare ad ogni livello”. Lo dichiara in una nota Marco Giudici, consigliere e presidente della commissione trasparenza del Municipio XII.  “L’assurda decisione del Prefetto Gabrielli di mantenere in vita gli organi dei municipi – prosegue Giudici – servirà ad aiutare i presidenti e le giunte locali a farsi campagna elettorale con le casse pubbliche. Oltretutto la giunta Maltese del Municipio XII è stata peggio della giunta Marino e i cittadini vogliono cancellare ogni odore di questa esperienza politica fallimentare. Chiedo che si metta fine a questo accanimento terapeutico ai municipi”.

Roma, 4 novembre 2015

Vicissitudini all’’Ospedale israelitico di Roma

L’O.S. NURSIND in seguito alle vicissitudini che l’Ospedale israelitico sta vivendo in questi ultimi giorni, ha proclamato lo stato di agitazione per il pericolo evidente di rischi occupazionali per centinaia di dipendenti. Rischi connessi al decreto con cui la Regione Lazio ha sospeso l’autorizzazione sanitaria all’ospedale Israelitico che ha portato a sua volta alla revoca dell’accreditamento secondo la legge regionale 4/2003 che prevede all’art.11 ‘nel caso di gravi e ripetute violazioni la Regione dispone la revoca dell’autorizzazione all’esercizio’. Già da ieri colleghi hanno saltato per la prima volta i propri turni di lavoro a causa degli effetti del DCA N°U000493 del 23 ottobre 2015. Un’ eccellenza sanitaria a Roma non può rischiare di chiudere per comportamenti attribuibili a situazioni a dir poco maldestre dove gli ultimi colpevoli sono proprio i dipendenti che con dedizione si sono sempre distinti nella loro professione. Alla luce di tutto ciò chiediamo alla Prefettura di Roma, alla Regione Lazio e alla Comunità Ebraica di adoperarsi affinché ai dipendenti e ai pazienti dell’Israelitico siano restituite dignità e certezza per il proprio futuro. Chiudere l’ospedale significherebbe colpire loro che non hanno alcuna colpa in questa triste vicenda. E noi questo non possiamo permetterlo.

Ricordando che coloro che sono estranei ai fatti sono lavoratori seri e altamente qualificati grazie ai quali l’ospedale è divenuto nel tempo una vera e propria eccellenza del sistema sanitario regionale.

NURSIND da subito è pronta a ogni iniziativa che la legge consente per tutelare i suoi iscritti e tutti i dipendenti del nosocomio e invita i lavoratori ad appoggiare le nostre iniziative sindacali orientate a pubblicizzare il più possibile nell’opinione pubblica il diritto del posto di lavoro e il diritto ad avere una Dirigenza futura onesta e responsabile

 

La Segreteria Provinciale

Passeggero colto da infarto, ritardi e disagi per i pendolari.

SANTA MARINELLA – Di fronte a centinaia di passeggeri, si è consumata ieri mattina sul treno regionale delle 7 partito da Civitavecchia e diretto a Roma, una vera e propria tragedia. Un uomo di 70 anni, Franco Bertella, che si stava recando a Roma per una visita, è deceduto dopo essere stato colto da un improvviso malore davanti agli occhi atterriti del cognato che lo accompagnava e si è accasciato esanime sul sedile. Inutili tutti i soccorsi. Sul convoglio infatti viaggiavano anche due medici ma a nulla sono valsi i tentativi di rianimarlo. Il treno, giunto alla stazione di Santa Marinella si è fermato, sul posto si è portato l’equipaggio di un’ ambulanza della Misericordia fornita di un defibrillatore, ma considerate le condizioni dell’uomo non si è potuto far nulla per riportarlo in vita in quanto stroncato, probabilmente, da un infarto fulminante. Sul posto sono giunte diverse pattuglie dei Vigili Urbani, dei Carabinieri e della Polizia di Stato. (altro…)