Santa Severa: Inaugurazione della mostra “Problematiche risorse” di Stefano Trappolini
Non si fermano gli appuntamenti al Castello e, per il ciclo delle Exhibit organizzate da CoopCulture per il Comune di Santa Marinella e curate da Romina Guidelli, in collaborazione con la Regione Lazio e LAZIOcrea e Mibac, sabato 10 novembre alle ore 17.00 sarà aperta al pubblico la Exhibit dedicata all’opera di Stefano Trappolini, PROBLEMATICHE RISORSE.
L’inaugurazione della mostra avverrà presso la Sala Pyrgi che accoglierà la grande installazione pittorica Viaggiatori Viaggianti composta da 51 opere pittoriche, di cui 10 inedite, presentata la prima volta presso il Museo nazionale preistorico etnografico Luigi Pigorini in Roma; mentre nella Sala del Camino sarà allestita l’installazione che dà il titolo alla mostra, realizzata dall’artista per il Castello di Santa Severa, problematiche risorse. Stefano Trappolini, protagonista degli eventi Art One Shot estivi, nella tappa Exhibit autunnali presenta il suo lavoro dedicato al tema del viaggio: ai migranti, ai viaggiatori, al Mare Nostrum.
“Le 51 opere pittoriche che compongono la grande opera Viaggiatori Viaggianti racconta i percorsi e le esperienze di sagome-uomini attraverso il colore e il gesto – scrive Romina Guidelli – Quel movimento che nell’arte di Trappolini è atto compiuto dall’immagine stessa (le sue sagome sono bloccate nel momento di un passo in avanti, sempre) e rappresenta lo spirito della ricerca: progredire, in ogni senso, per riconoscere, conoscere, accogliere, incontrare, perdere, ritrovare nuovo, mantenere memoria. Il valore dell’esperienza acquisita durante il viaggio supererà l’ambizione al raggiungimento della meta. Non conta la partenza, non è previsto arrivo, quando la vera bellezza è vivere nella propria vita e saper rispettare e riconoscere in quella degli altri il moto perpetuo di viaggiatori viaggianti’. E aggiunge raccontando la nascita dell’installazione Problematiche risorse: ‘Il modulo-sagoma nato sulla tela, pittoricamente interpretato al fine di fermare l’attenzione dell’osservatore su frammenti, pigmenti, materiali inseriti nell’opera come testimonianze e parti del reale e del presente, dall’anno 2011 evolve nelle sagome-scultura in cui i contenuti pittorici che riempiono la silhouette vengono fisicamente e simbolicamente sostituiti dai panorami che la sagoma ‘sfondata’ incornicia. Questa evoluzione denota come concettualmente, indipendentemente dal supporto e dai medium, l’opera di Stefano Trappolini identifica L’IO e L’ALTRO in unico soggetto: la sagoma; inserito in medesimo ambiente: la vita. Un IO attivo e consapevole della sua realtà e nella realtà; un ALTRO inteso come simile anche quando straordinariamente opposto. Possibilità che presuppone un transfer dello spettatore nell’opera e viceversa (sagoma=simbolo=uomo; uomo=simbolo=sagoma), instaurando una comunicazione che verte sulle infinite libertà e possibilità offerte dalla stessa condizione umana. Quelle Sagome siamo Noi e gli Altri. Sono viaggiatori erranti nell’infinito campo d’azione della vita’.